Inter-Valencia, folli sfide e allenatori nel destino: l'importanza di Benitez

Inter-Valencia, folli sfide e allenatori nel destino: l'importanza di BenitezTUTTOmercatoWEB.com
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mercoledì 28 aprile 2021, 15:58News
di Giovanni Zanchi

I percorsi di Inter e Valencia si sono intrecciati spesso, dentro e fuori dal rettangolo di gioco, senza mai essere banali. Sul campo, con centrocampisti trasformati in portieri (l’indimenticabile ex di turno, Francisco Farinos, a sostituire Toldo, Coppa Uefa 2002); o con partite di calcio trasformate in risse da bar (l’agghiacciante caccia degli interisti a David Navarro, Champions 2007).  Sugli spalti, con il gemellaggio tra la Curva Nord nerazzurra e gli Ultras Yomus del Valencia.

Intrecci che hanno riguardato anche i curricula di tre diversi allenatori, che si sono seduti sulla panchina degli spagnoli, per poi trovarsi a lavorare anche ad Appiano Gentile. È il caso di Claudio Ranieri, che in Spagna vinse una Copa del Rey nel 1999 e una Supercoppa europea nel 2004, Hector Cuper, che portò il Valencia per due volte di fila in finale di Champions (la seconda giocata proprio a San Siro), e Rafael Benitez, con cui i Murcielagos (pipistrelli) vinsero la Liga per due volte tra il 2002 e il 2004.

Proprio quest’ultimo è stato argomento di una bella chiacchierata tra due storici portieri spagnoli, Iker Casillas e Santi Canizares, pubblicata sul canale Youtube del secondo e riportata da Marca.

Canizares ha raccontato dell’importanza che ebbe l’approccio di Benitez all’interno dello spogliatoio. L’ex di Inter e Napoli arrivò a Valencia dopo gli anni di Ranieri e Cuper, che lanciarono la squadra ai vertici del calcio mondiale. Non aveva un grande passato, ma soprattutto firmò con il club in seguito alla rinuncia di diversi allenatori, che non se la sentivano di prendere le redini di una squadra giunta a un livello così alto.

Canizares ricorda il primo discorso di Benitez nello spogliatoio, che si rivolse così ai suoi giocatori: “Voi venite dalla finale di Champions e io dalla B. Però, umilmente, credo di avere gli strumenti necessari per migliorarvi”.

E aveva ragione: in tre anni alla guida dei pipistrelli vinse due campionati e una Coppa Uefa, guadagnandosi l’approdo in Premier, ad Anfield Road. Il resto è storia.