Inter-Milan: gol annullato a Lautaro, il fuorigioco fa discutere. L'analisi di Marelli
In una gara con poche decisioni arbitrali discutibili, l'episodio da moviola che ha attirato le maggiori attenzioni non è quello che ci si aspetterebbe. Il gol del 2-0 firmato da Lautaro nel secondo tempo e poi annullato per fuorigioco millimetrico sta facendo discutere moltissimi tifosi sui social, e per rimettere un pò di ordine è intervenuto Luca Marelli, ex arbitro e opinionista per Dazn. Ecco l'analisi dell'episodio, e più in generale della regola del fuorigioco, fatta sul suo profilo Twitter. "Chi mi segue da un po' sta pensando "l'aveva detto che ci sarebbero state discussioni al primo episodio di questo genere". Non era complesso da immaginare. Luce? Ora, il concetto di luce significa che, per esserci fuorigioco, l'intera figura dell'attaccante dovrebbe essere oltre il penultimo difendente. Cosa cambierebbe? In sostanza niente. Perché? Perché si sposterebbe solo più "avanti" la questione: cosa accadrebbe nel caso in cui il fuorigioco si concretizzasse per un tacco di scarpino sulla linea del penultimo difendente? Leggeremmo esattamente le stesse "polemiche" ma spostate in avanti di 30 centimetri. Una leggenda metropolitana: il fuorigioco non nasce per punire un vantaggio ingiusto. Il fuorigioco nasce per porre una linea oggettiva sulla posizione dell'attaccante: deve trovarsi quantomeno in linea col penultimo difendente. La luce nel fuorigioco è esistita per anni, non per esperimento. Fino alla fine degli anni '90, il fuorigioco andava sanzionato solo nel caso in cui l'attaccante fosse completamente oltre il penultimo difendente.
Sapete perché è stato abolito e si è passati a questa disciplina? Perché era totalmente impossibile da applicare. Molti scrivono banalità come "chi non ha giocato a calcio e blablabla" ma la verità è che chi scrive questa frase ha giocato nelle categorie inferiori, nelle quali la regola della luce risulterebbe totalmente inapplicabile perché impossibile da valutare ad occhio nudo. Funzionerebbe con il SAOT ma il calcio di Serie A rappresenta l'1% del calcio. Che si fa con il 99% del calcio nel quale non esiste la minima tecnologia? A maggior ragione dalla Promozione in giù, categorie nelle quali non esiste nemmeno la figura dell'assistente. Anche la sperimentazione del concetto di luce nell'under 18 professionisti la trovo surreale. Come si può valutare una sperimentazione all'interno di una categoria che non ha il minimo supporto tecnologico ed assistenti che spesso sono ragazzini del settore giovanile che vengono utilizzati per accumulare esperienza? Detto ciò, il SAOT nasce proprio per essere più veloce e più preciso. Lo scopo è annullare le reti? No, affatto: lo scopo è annullare reti irregolari per pochi centimetri sulla base di una regola oggettiva. L'unica regola veramente indiscutibile diventa oggetto di discussione. Insomma, si chiede oggettività su tutto in un gioco di contatto ma si contesta l'unica regola che ha raggiunto una effettiva oggettività. Chi vi capisce è bravo..."
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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