Le tappe del rinnovo di Brozovic: patrimonio da blindare. Ma la trattativa non è ancora chiusa
Infaticabile, prezioso, imprescindibile: gli aggettivi per Marcelo Brozovic, in questi mesi, si sono sprecati. Tutti calzanti, è bene precisarlo: l'Inter con lui in campo è una cosa, e senza è un'altra. Va da sé, dunque, che convincerlo a rinnovare sia una priorità assoluta in viale della Liberazione: il croato è in scadenza il prossimo giugno, e l'intesa per prolungare l'attuale accordo non è ancora stata raggiunta. Negli ultimi tempi sono però stati fatti passi avanti a dir poco incoraggianti, considerando soprattutto quelle che erano le premesse iniziali.
"Servirà un'impresa della dirigenza"
È pressappoco questa la litania che ha accompagnato le fasi embrionali della trattativa. Le distanze iniziali parevano incolmabili, e l'interesse di diversi club in giro per l'Europa, rinvigorito dal richiamo dei petroldollari, sembrava poter far deragliare già in partenza una dialogo tra le parti nato sotto i peggiori presagi. Il PSG non ha mai nascosto il proprio interesse, il Newcastle della superpotenza PIF aveva abbozzato qualche sondaggio interlocutorio, senza dimenticare il Tottenham di Antonio Conte, che raccogliendo l'eredità spallettiana l'ha reso un centrocampista ancor più a tutto tondo.
Avvicinamenti a piccoli passi
Detto che l'intesa definitiva non è ancora stata raggiunta, e pertanto nulla è da dare per scontato, oggi lo scenario è completamente diverso. Merito della predisposizione al dialogo di Brozovic, che a Milano sta bene e alle giuste condizioni firmerebbe volentieri il rinnovo. Ma merito anche della paziente opera di erosione dei dirigenti, che hanno scalfito a poco a poco le resistenze della controparte. Marcelo chiedeva 7 milioni, fino ad una manciata di settimane fa, oggi si potrebbe chiudere a 5,5 più bonus. Condizionale d'obbligo, ma la fiducia è crescente: un compromesso che accontenterebbe tutti, e che dalle parti di Appiano sperano di poter ratificare entro le prime settimane del nuovo anno.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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