Francia, Deschamps: "Thuram ha iniziato bene. Pavard? Abbiamo tanti giocatori su quell'asse"

Didier Deschamps ha affrontato vari temi nel corso della consueta conferenza stampa dopo l'annuncio della lista dei convocati per gli impegni di settembre. Il CT della Francia ha parlato anche di Manu Koné: "Fa parte di quei giocatori sottovalutati o poco considerati. Io penso che abbia un grande potenziale. È performante con il suo club e a quanto pare resterà alla Roma. Deve ancora confermarsi, ma è interessante. Gioca in un registro molto specifico, anche se ha la capacità di proiettarsi in avanti. Se è presente con regolarità, è perché penso che possa giocare. Ogni volta che l’ho convocato ha avuto qualche difficoltà nei primi minuti, quando spesso prende cartellini, ma poi è capace di fare cose buone in fase di recupero".
Su Marcus Thuram: "A sua discolpa, gioca in un sistema a due punte all’Inter, mentre da noi spesso viene schierato sull’esterno. Ha tutto, e ogni stagione lo dimostra: l’ultima è stata molto buona con l’Inter e ha iniziato bene anche questa. Con noi ha avuto diverse occasioni, che non si sono sempre concretizzate, anche perché l’ho utilizzato soprattutto largo".
Su Kolo Muani: "La sua è una situazione complicata. Non ha sempre avuto continuità, ma ora non gioca e si allena a parte. Spero che da qui a lunedì trovi una soluzione per tornare a essere un giocatore attivo. Dal punto di vista atletico e del minutaggio non è compatibile con le esigenze del calcio internazionale. Non ha il ritmo giusto per una partita di questo livello. Già ho diversi giocatori che non sono al massimo… Mi auguro che la sua situazione si risolva entro lunedì".
Sulle assenze di Kanté e Pavard: "Kanté resta selezionabile. L’ho richiamato all’ultimo Europeo e posso farlo anche in futuro. Spero di dovermi porre il problema di richiamarlo o meno. Ha fatto una grande stagione nel suo club. Sul suo livello non c’è nessun dubbio, ma questo permette anche ad altri di crescere. Pavard? Non è una questione di livello, ma di utilizzo dei difensori: abbiamo tanti giocatori sull'asse destro. Ho preferito puntare su Lucas Hernandez, che pur non avendo molto minutaggio, ha esperienza e può giocare a sinistra o da terzino".
Sul caso Rabiot: "Non parlo nello stesso modo con ogni giocatore. Adrien, anche se c’è stata una pausa, resta una persona con carattere e sensibilità. Devo adattarmi e non ho mai avuto problemi particolari con lui. Se c’è qualcosa che non va, per lui o per altri, lo dico. Adrien non ha più dubbi sulla sua posizione da molto tempo, è maturato e ormai è un elemento fondamentale per la Francia. Il caso? Ha fatto la preparazione, le prime partite, poi è successo quello che è successo. Non so cosa accadrà da qui a lunedì, quando ci raggiungerà. La sua situazione sarà chiara entro quella data. Non è facile gestire quando tutto prende un’enorme dimensione mediatica. Non dirò chi ha torto o ragione, ho parlato con lui e ci tenevo a sapere in che stato d’animo fosse. È molto importante che sia qui per due partite decisive".
Su Lucas Chevalier: "Il suo cambio di club lo espone di più: non che a Lilla fosse sconosciuto, ma al PSG è diverso. C’è una gerarchia tra i portieri, anche se può evolvere. Mike è stato decisivo con noi a marzo e contro la Germania a giugno. Non mi lamento di avere tre portieri di altissimo livello, è sempre stato così. Per Lucas, la sua prima selezione arriverà presto o tardi. Il numero 1 resta tale finché è performante, ma è chiaro che anche Chevalier avrà il suo momento".
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