Festa (Sole 24 Ore): "Rinegoziazione del debito? Zhang dovrebbe dare garanzie aggiuntive"

Festa (Sole 24 Ore): "Rinegoziazione del debito? Zhang dovrebbe dare garanzie aggiuntive"TUTTOmercatoWEB.com
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martedì 20 febbraio 2024, 17:41News
di Marco Pieracci

Carlo Festa, giornalista de Il Sole 24 Ore, ha parlato del futuro socierario dell'Inter, ai microfoni di Giornale Radio: "Il riscadenziamento del debito è una negoziazione con un nuova scadenza, che è una procedura abbastanza utilizzata nei casi di rifinanziamento. Il problema principale in questi casi è che bisogna dare delle garanzie aggiuntive e il tasso d'interesse sale rispetto a quello praticato inizialmente che era già al 12%. È un debito che andrebbe rinegoziato però Zhang dovrebbe dare delle garanzie aggiuntive, la garanzia attuale è quella del pegno sull'Inter però è una situazione tutta da scoprire. Mancano meno di tre mesi, si andrà un po' al fotofinish, bisognerà vedere anche cosa deciderà il finanziatore, ovvero il fondo californiano Oaktree che in questo momento ha in pugno la situazione. La cifra in gioco è 385 milioni di euro, lievitati a questo valore dai 275 milioni prestati tre anni con un tasso d'interesse del 12%. Oaktree probabilmente non ha interesse a fare come con il Milan, perché non è un soggetto che va a gestire le situazioni che finanzia. Mi risulta che dei potenziali compratori si sono già rivolti a questo fondo americano in vista della scadenza di maggio, quindi bisognerà vedere se Zhang riuscirà a tirare fuori una soluzione per riuscire a resistere".

Zhang vuole aspettare perché tra qualche mese l'Inter potrebbe valere ancora di più?

"Certamente un progetto stadio agganciato al club sicuro, perché adesso è tutto ancora incerto e un po' ballerino, farebbe lievitare il valore dell'Inter poi molto dipenderà anche dal cammino in Champions e dai conti che verranno chiusi nell'ultimo esercizio che erano in miglioramento, benché in forte perdita, rispetto all'esercizio precedente. La via del risanamento unita a risultati sportivi ancora una volta importanti in Champions e il progetto stadio sono tutti elementi che potrebbero far lievitare ancora di più la valutazione attuale del club nella testa di Zhang, che è di 1,2, miliardi, ovvero quanto è stato valutato il Milan da RedBird".

Come spiegheresti invece la situazione del Milan?

"Cardinale è un manager di Wall Street, ha lavorato alla Goldman Sachs che è una delle maggiori banche d'affari americane ma non sarebbe riuscito a comprare da solo il Milan perché aveva raccolto circa 600 milioni di euro da una serie di investitori anonimi che gli hanno dato questo questi soldi. La valutazione era di 1,2 miliardi, quindi mancavano circa 600 milioni. Per chiudere l'operazione Elliott, il venditore del Milan, gli ha prestato 550 milioni. Questo prestito andrà in scadenza nel 2025 con un tasso di interesse dell'8%, ciò vuol dire che tra un anno RedBird dovrà restituire a Elliot 695 milioni che è una bella cifra. Per questo Cardinale sta cercando di trovare le risorse per rimborsare questo prestito, potrebbe andarla a rifinanziare come Zhang anche se il presidente dell'Inter ha soltanto tre mesi di tempo e non un anno. Sta cercando potenziali interessati nell'area che conosce meglio, cioè quella del Golfo Persico, quindi tra Bahrein, Qatar, Arabia Saudita e altre aree di questa zona. Malgrado le smentite che ci sono state in alcune interviste recenti non ha toccato quest'altro aspetto, non vendere la società ma permettere a qualcuno di entrare come socio mettendo quei soldi di rimborso a Elliott. Tra i nomi che circolano è abbastanza assodato quello di PIF, il fondo sovrano saudita, poi bisognerà vedere se questa architettura complessa dal punto di vista finanziario, perché il debito dovrà essere convertito in azioni, si potrà fare però è sicuramente una carta in mano a Cardinale. Le attività di Cardinale e Zhang dimostrano che ormai il calcio è diventata un'architettura finanziaria molto complessa dove non ci sono più presidente che finanziano i club con i loro soldi ma di manager oppure di rami imprenditoriali che gestiscono o si fanno prestare soldi da altri. Il calcio è cambiato totalmente".

A questo proposito la cervellotica vicenda di San Siro si inserisce in un tessuto così complesso?

"Sembrerebbe che non ci sia alcun coordinamento tra i diversi soggetti, che ognuno vada per conto proprio in modo abbastanza strano. Ultimamente è venuta fuori questa offerta di Webuild per la ristrutturazione di San Siro facendo in modo che le squadre possano giocare al loro interno. Penso che in questo momento si assista a un gioco delle parti, tutti fanno vedere che vanno per la loro strada: l'Inter a Rozzano e il Milan a San Donato, poi c'è il Comune che porta avanti la sua causa. Credo che alla fine l'opzione San Donato per il Milan sia molto difficile dal punto di vista urbanistico e mi risulta che anche l'Inter l'aveva valutata ma poi era stata bocciata. Tutti questi terreni vengono rilevati, però non è detto che poi vi si costruisca lo stadio. Se verrà trovata un'altra soluzione verranno rivenduti per un altro obiettivo. Al momento è tutto ancora in alto mare e credo che resterà così ancora per un po', non credo che sia un caso che sia venuta fuori proprio adesso questa proposta di ristrutturazione da parte di Webuild".