Caso Acerbi-Juan Jesus, tutte le falle dell'inchiesta ricostruite da Il Mattino

Caso Acerbi-Juan Jesus, tutte le falle dell'inchiesta ricostruite da Il MattinoTUTTOmercatoWEB.com
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giovedì 28 marzo 2024, 18:02News
di Yvonne Alessandro

"Per una condanna serve l'onere della prova di chi accusa. Sarà pure responsabilità di una Procura federale che non è andata oltre alle audizioni a distanza, senza un vero interrogatorio dei due, ma basandosi su semplici deposizioni ma qualcosa non quadra", ragiona Il Mattino nell'edizione odierna. Il riferimento va al caso Acerbi-Juan Jesus, in merito alle presunte offese razziste ricevute dal brasiliano e uscite dalla bocca del difensore dell'Inter durante la gara a San Siro contro il Napoli.

La gestione (discutibile) del caso delicato 

Tuttavia nello scenario generatosi sono emerse non poche mancanze, le cosiddette falle dell'inchiesta- scrive il quotidiano campano -, "dalla decisione di avvalorare la scelta di Juan Jesus di non farsi assistere da un avvocato che è stata un grave errore". Passando al secondo punto: "Possibile mai che, a caldo, dopo il 90' uno qualsiasi degli ispettori della Procura a bordo campo non abbia provveduto a interrogare Acerbi e Jesus o anche uno qualsiasi dei calciatori presenti nell'area nerazzurra, magari chiudendoli in una stanzetta a loro destinata per chiedere i motivi della sospensione della partita per un minuto e mezzo?". 

Il Giudice Sportivo Mastrandrea ha ordinato l'approfondimento dopo aver letto il referto arbitrale, tuttavia "nessuno si prende la briga di coinvolgere come testimoni qualche calciatore. Non uno che chiedesse a Dimarco, per esempio, cosa ha raccontato in quei secondi con la mano davanti alla bocca". Poi viene analizzata la tempistica dell'audizione dei due protagonisti: "Chiné ha audito i due solo venerdì, ben cinque giorni dopo. E a distanza: per una cosa così delicata - si legge sul Mattino - non era il caso di convocare in ufficio oppure di spostarsi personalmente nelle sedi dei club?".

Anche la qualità dell'indagine è discutibile, stando all'analisi effettuata: "La relazione è stringata, (il capo della Procura Chiné, ndr) si è limitato a scrivere le due versioni. Quasi in tutta fretta, chiama La Penna che altro non può che ripetere quello che ha (non) sentito in campo e basta. Un buco nero l'indagine". E poi il colmo: "Non c'è una sola immagine registrata, non un audio", passando poi alla finale assoluzione di Acerbi che "lascia perplessi", scrive il quotidiano campano. "Per l'assenza di motivi di rancore tra i due, perché c'è un fatto che è accertato, al netto delle scuse e per l'immediatezza della vicenda", la chiosa.