Lukaku macchina da gol. Altro che "panterone moscione"

Le critiche non mancano mai, anche se sei un big. Anzi, soprattutto se sei un big. È il caso di Romelu Lukaku, vero e proprio mattatore in campionato e sempre più all'interno dei meccanismi di mister Conte. C'è chi lo ha definito un panterone moscione, un po' per provocare un po' per giudicare la prestazione di un attaccante che ha risposto sul campo a suon di numeri: 21 reti in 32 presenze. Se si analizzano le prime due stagioni in nerazzurro fino a questo momento i numeri fanno capire ancor di più l'importanza del giocatore: 61 reti messe a segno in 91 presenze, una media di 0.67 reti a partita. Una vera e propria macchina da gol.
TOP PLAYER - "È un giocatore incredibile e ha ancora molti margini di miglioramento. In un anno all’Inter si è già visto che è migliorato perché vuole imparare e credo di essere un insegnante. Può diventare uno dei migliori attaccanti del mondo", disse Conte in un'intervista al Telegraph. Le parole di novembre hanno chiuso il cerchio e confermato la profezia del tecnico leccese, la crescita in nerazzurro è stata esponenziale e il belga ha confermato di essere tutto fuorché un giocatore con poco carattere. Il gol manca ormai da cinque gare, ma periodo di appannamento a parte Lukaku è riuscito a caricarsi la squadra sulle spalle soprattutto nei momenti decisivi della stagione. Manca soltanto il salto decisivo in Champions League, ma per quello c'è tempo: lo scudetto sul petto è anche merito di un giocatore in grado di buttarla dentro anche nei periodi più bui.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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