Biasin: "Barella imborghesito? Chi lo critica vuole solo buttarla in caciara..."

Biasin: "Barella imborghesito? Chi lo critica vuole solo buttarla in caciara..."TUTTOmercatoWEB.com
Oggi alle 11:00News
di Marco Corradi

Nel suo editoriale per Tuttomercatoweb, Fabrizio Biasin va all'attacco di chi critica Nicolò Barella dopo le prestazioni (deludenti) in Nazionale: "Volevo dire una cosa su Nicolò Barella, consentitemelo. All’indomani del faticosissimo 4-5 con Israele son fioccate legittime critiche su questo e quel giocatore azzurro e anche su Nicolò Barella. Le critiche hanno diritto di cittadinanza, perché costoro, gli azzurri, hanno giocato alla bersagliera come solo nei migliori oratori, ma fa tristezza dover leggere commenti vergati da pensatori assortiti (alcuni anche dotati di pensiero!) che scrivono cose come “Barella si è imborghesito” e “gioca con supponenza” e “forse è stato sopravvalutato”.

Ecco, consentitemelo: chi scrive/dice così lo può fare per due soli motivi. 1) Cerca volontariamente di buttarla in caciara per aumentare il proprio “traffico”. 2) Non ha minimamente compreso di che pasta sia fatto l’uomo e pure il calciatore Barella. E se certe cose non ve le dice la coscienza, fidatevi dei numeri: al netto di qualche partita “difficile” questo signore non ha affatto abbassato il suo rendimento, semmai ha alzato il suo dispendio energetico. Morale: se vi sembra che giochi peggio è perché si assume anche le responsabilità degli altri. E ci fermiamo qui. Volevo dire un’altra cosa su Sandro Tonali, calciatore con i controfiocchi: per me è forte. E un’altra ancora: è forte perché è venuto a capo di una situazione difficilissima fatta di rogne extra-campo che potevano abbatterlo e non ci sono riuscite. E l’ultima: è forte perché, forse, oltre alle doti regalate da mamma e papà gioca in un campionato dove ritmo e mazzate prevalgono sulla tattica e, boh, forse anche quello lo rende attualmente faro indiscusso della nostra Nazionale. E comunque è forte.

Volevo dire una cosa su Gattuso, neo Ct. A Debrecen abbiamo fatto una fatica bestiale, probabile che ve ne siate accorti. E la fatica è stata tattica, tecnica, gestionale e così via. Ma c’è stato altro in questa settimana azzurra, si è rivista la passione: quella di chi è sceso in campo, quella della gente a casa (7.852.000 spettatori medi davanti alla tv col 39.8% di share, mica pizza e fichi). E viene facile pensare che il merito sia anche e soprattutto di Ivan Gennaro, selezionatore che ancora deve sistemare tante cose – del resto è appena arrivato – ma che ha già compiuto un mezzo miracolo: ci ha portato dalla sua parte. Se i fallimenti all’Europeo e le mancate qualificazioni al Mondiale ci avevano catapultato dall’altro lato della barricata, quello di chi giudica e rinnega il progetto, ora soffriamo insieme a Ringhio, perché Ringhio non vende fumo e non ha paura di prendersi ogni responsabilità (del resto lo ha sempre fatto). In attesa di mettere ordine sul campo (improvvisamente siamo abbondanti davanti e claudicanti dietro) ci prendiamo questa cosa qui: la capacità di un bravo tecnico (lo è) di far riemergere il senso d’appartenenza. Non è poco".