Ancelotti: "Avere una sola identità è un limite. Vinsi 5 a 0 contro De Zerbi senza pressare"

Ancelotti: "Avere una sola identità è un limite. Vinsi 5 a 0 contro De Zerbi senza pressare"TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Federico Titone/BernabeuDigital.com
mercoledì 29 maggio 2024, 15:12News
di Daniele Najjar

Nel corso dell'intervista rilasciata al Times, Carlo Ancelotti ha parlato dell'evoluzione tattica avuta in carriera, essendo lui partito dall'essere un fedelissimo di Sacchi e del 4-4-2, fino alle scelte anche forti fatte nella scelta di giocatori che poco si adattavano a questo sistema di gioco.

"A Baggio a Parma" - ammette - "dissi che non c’era spazio: fu un errore e quando andai alla Juventus cercai di cambiare idea. Arrivò Zidane, era un numero 10 ed era il giocatore più importante della squadra: capii che dovevo essere io ad adattarmi. Da quel momento ho sempre considerato le caratteristiche dei giocatori prima di costruire il sistema di gioco. E oggi a uno come Baggio direi di venire, che poi troviamo una soluzione".

Ancelotti continua spiegando la propria evoluzione: "Avere una sola identità di squadra è un limite. Ricordo questa partita di Champions contro lo Shakhtar Donetsk allenato da Roberto De Zerbi: ottima squadra, quello che Roberto faceva con i terzini, il modo in cui giocavano, era davvero ottimo. Dissi ai miei giocatori che non dovevano pressare, perché era quello che volevano loro: non abbiamo pressato e abbiamo vinto 5-0. Per me non c’è uno stile, non esiste un modo di fare le cose alla Ancelotti perché lo cambio sempre. E considero i miei giocatori. In Champions quest’anno contro il City abbiamo difeso, ma non giochiamo in quel modo, di solito attacchiamo: avevo capito però che quello era il modo per essere competitivi e vincere quella partita e lo abbiamo fatto".