Zhang sempre più lontano dall'Inter: persa la causa da 320 milioni in Italia, Oaktree non riscadenzia
Gli scenari per il futuro di Steven Zhang si fanno ogni giorno più pessimisti. Il presidente nerazzurro è chiamato ad affrontare più questioni spinose: la prima è quella con Oaktree, che al momento non è per niente convinto di assecondare la richiesta di Zhang di far slittare la scadenza del prestito da più di 300 milioni. I dubbi del fondo americano, che ha in pegno le quote del club, aumentano. E a partire dal 20 maggio, se il patron di Nanchino non dovesse versare i soldi nelle sue casse, Oaktree potrebbe procedere all'escussione.
Il Tribunale di Milano condanna Zhang: la CCB può aggredire i suoi beni
Anche la sentenza del Tribunale di Milano, che ha ritenuto Zhang insolvente e lo ha condannato a pagare il debito di 320 milioni di euro alla banca cinese China Construction Bank, complica le cose. I creditori in patria, dopo aver prestato 255 milioni ad una società controllata dal gruppo Suning e che faceva capo a Zhang jr poi fallita, sono stati autorizzati ad aggredire i beni del presidente interista. Per questa storia Zhang rischia addirittura la prigione in Cina. Tutto questo, con la ciliegina sulla torta della lontanza da Milano ormai da un'era geologica: la sensazione è che Steven Zhang non sia mai stato così lontano dal rimanere il presidente dell'Inter nel futuro prossimo.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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