Inzaghi sfida il Milan: "Non la viviamo come un'ossessione. Zhang sempre presente"

Inzaghi sfida il Milan: "Non la viviamo come un'ossessione. Zhang sempre presente"TUTTOmercatoWEB.com
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lunedì 22 aprile 2024, 00:45I fatti del giorno
di Alessandra Stefanelli

Il tecnico dell'Inter Simone Inzaghi presenta così la sfida di domani contro il Milan che potrebbe assegnare matematicamente il 20esimo Tricolore:

Partita doppiamente importante, c'è grande attesa. Che sensazioni ha?

"Il derby è sempre il derby, ci sono ottime sensazioni. In questi giorni abbiamo lavorato tanto, bene, perché domani potrebbe essere una giornata speciale per tutta la famiglia Inter. Abbiamo ancora l'allenamento di oggi e domani per preparare un grande derby".

Vi rendete conto di cosa state facendo? Come si sente lei?

"No, devo essere sincero, coi ragazzi se n'è parlato di quello che stiamo facendo. Abbiamo fatto un percorso magnifico, è stata una bellissima cavalcata. Domani potrebbe essere un giorno bellissimo, ma non la viviamo come un'ossessione. Stiamo lavorando tanto perché avvenga, ma non lo è per me e i miei giocatori. Il più lo abbiamo fatto dal 13 luglio, con un campionato dominato e adesso la salita sta per finire. Vogliamo vedere il panorama e vogliamo vederlo già domani, speriamo".

Cosa vuol dire giocare un derby-scudetto?

"Posta in palio è altissima, ma sappiamo bene che gli ultimi cinque derby li abbiamo vinti. Grande gioia che ci ha permesso di raggiungere la finale di Champions. Domani non conterà nulla, troveremo una squadra che è seconda in classifica, gioca in casa e farà di tutto per renderci la vita difficilissima".

Che differenza c'è tra vincerlo domani o più avanti il derby? E Calhanoglu ha detto che è migliorato...

"Io devo solo ringraziare le persone che sono con me. In primis i giocatori perché ci stanno dando tutto, poi i miei collaboratori che sono con me da tantissimi anni, mi hanno aiutato tantissimo in questo percorso lungo. Una grandissima società alle spalle, dal presidente, Marotta, Ausilio, Baccin, Zanetti, Ferri...tutti pronti ad aiutare e cercare di superare qualsiasi problematica senza mai decidere, ma di trovare la soluzione migliore. Poi i tifosi hanno dimostrato in tutto questo percorso...non dimentico nulla. La finale di Istanbul momento bellissimo, ma perderla...poi perdere lo scudetto all'ultima giornata con la Samp. Ci hanno asciugato le lacrime, oggi sono in tantissimi qua. Li andremo a salutare perché mai come quest'anno lo abbiamo fatto tutti insieme. Bravi i giocatori, al primo posto. Ma è merito di tutti. Tempistica scudetto? Lavoriamo bene e forte, come sempre in tre anni. Se è domani tanto meglio, è per quello che lavoriamo. Ma non è un'ossessione".

A un passo dalla storia, ma l'Inter ha giocato così bene e il gruppo così coeso...

"Le vittorie e i trofei contano tantissimo, però io sono contento di quello che siamo riusciti a creare come sinergia. Con la società, la squadra e i tifosi. Da tre anni vivo a Milano e già dopo tre mesi la gente che incontravo faceva i complimenti per come giocava la squadra, indipendentemente da tutto. E penso che per me sia il miglior complimento".

In tre anni sali e scendi dalla panchina. Adesso chiuderà una parabola?

"Sono stati tre anni intensi, si è vinto tanto e perso qualche volta. Ma con il mio staff non abbiamo mai mollato, lavorato più duramente nella sconfitta e quando si è vinto parecchi trofei. L'unica cosa che posso fare io è di poter lavorare tanto, poi ho avuto la fortuna di passare tre anni con grandissimi giocatori. Quando arriveremo al traguardo, spero il prima possibile, penso a tutti loro. Anche a chi abbiamo perso, che ci ha permesso di arrivare dove siamo quest'anno".

Stamattina Zhang ha annunciato la sua permanenza.

"Sì, ho ascoltato le parole di Zhang. Mi hanno fatto molto piacere ma non è stata una sorpresa, con lui c'è grande rapporto. Posso solo ringraziarlo per come si è sempre comportato con me, dal mio arrivo a stamattina e nei momenti meno splendidi. Sono contento per lui che sia uno dei presidenti più vincenti della storia dell'Inter, ci tiene molto. Ora abbiamo un unico pensiero, che è vicino. Per il resto ci sarà tempo e modo, ma io qui sto molto bene. Ho una dirigenza molto competente alle spalle".

Questa squadra è dentro a un ciclo che può proseguire?

"Assolutamente. Un ciclo che deve proseguire, normale che se arriva questo trofeo sarebbe il sesto in tre anni. Il sesto negli ultimi sette. Deve continuare, sappiamo che non tutte le stagioni sono uguali, ma abbiamo una dirigenza che si sta muovendo per far sì che questo possa continuare. Ma sapendo che il mio pensiero è ancora su questa stagione".

Un pensiero sulle montagne russe da allenatori, come Pioli...

"Posso dire che per me è un grande allenatore e un'ottima persona. Ho avuto a che fare con lui alla Lazio, mi ha sempre dato grandissima disponibilità. Al Milan grandissimo percorso, ha vinto uno scudetto. Ma il futuro non posso saperlo, gli auguro un buon futuro".

Come ha visto Lautaro?

"Bene. Si nutre di gol, ma è concentrato. Ci sono state soste e pausa nella sua squalifica, indipendentemente dal 28 febbraio non si è giocato tantissimo. Ma è concentrato e motivato".

Zhang dice che lei è un allenatore che ha un dono. Ci pensa al percorso fatto?

"Sì, è stato un percorso importante. Come tutto ci sono delle difficoltà, ma abbiamo lavorato bene in un'unica direzione. Sono tre anni da ricordare, mancano le ultime sei partite, sapendo che siamo vicini a un grandissimo traguardo che abbiamo voluto con tutte le nostre forze".

La squadra avrà altri obiettivi oltre lo scudetto il prossimo anno? Buchanan avrà minuti?

"Sicuramente. Domani eccetto Cuadrado che ha avuto un affaticamento, martedì sarà già in gruppo. Volevamo vedere di fare qualcosa oggi perché non è nulla di grave, è un peccato questo rallentamento. Gli altri dovranno essere bravi a meritarsi il loro spazio, ma per quello che mi stanno dando meriterebbero tutti di giocare. Poi dovrò fare delle scelte".

Ripensando a tutto quello che ha fatto, che titolo darebbe?

"Su questo siete più bravi voi, mi riesce difficile pensarlo in 10 secondi. Sono contento di quello che abbiamo vissuto in tre anni, è stato bello e una grandissima unione. Di quello che si percepisce in città, con mia moglie e i bambini è bello vedere quanto sia contento il tifoso interista".

Per domani ha dei dubbi?

"Qualche dubbio c'è, i ragazzi hanno lavorato benissimo. Manca l'allenamento di oggi, saremo 24 e qualche dubbio me lo porterò. Speriamo di poter lavorare bene alle 17".

Sentendo Filippo il suo percorso da allenatore la ripaga. Cosa darebbe in più lo scudetto?

"Diciamo che è normale che questo trofeo darebbe una grandissima gioia per tutto il lavoro. Da calciatore mi sono tolto soddisfazioni importanti, ho vinto parecchio con la Lazio. Spero di continuare da allenatore, poi ho sentito l'intervista di mio fratello e chiaramente è di parte. Io da professionista ho fatto 28 gol, lui 320. C'era una leggera differenza".

Un voto alla stagione?

"Bisogna aspettare un attimo, è ottimo fino ad ora. Tra un mese saremo ancora più lucidi per dare voti giusti".

Alcuni giocatori dichiaratamente tifosi dell'Inter. Quanto è importante il senso di appartenenza?

"Importantissimo. Abbiamo tanti giocatori italiani e da anni nell'Inter, tanti tifosi che sentono tantissimo la partita. Ma nonostante quello fanno grandi prestazioni, abbiamo la fortuna di avere uno zoccolo duro italiano e stranieri da tanti anni in Italia. Come il nostro capitano. Sanno cosa vuol dire giocare nell'Inter e tutti i nuovi acquisti lo stanno imparando, anche i "vecchietti" si sono ambientati nel migliore dei modi".

Quando ha capito di poter vincere lo scudetto?

"Le speranze c'erano da come abbiamo lavorato qua e in Giappone con 38 gradi nelle sedute. I ragazzi lavoravano nel modo giusto, come una squadra che vuole arrivare ad alti livelli. Il percorso è stato lungo, tante le partite difficili. Ricordarne solo una è difficile, ma lo scontro diretto con la Juve è stato importante".