Inter, a Salerno l'ennesima figuraccia esterna. Il Benfica sa già di ultima spiaggia

Traballante in casa, traballante in trasferta. L'Inter si scopre fragile ovunque, in un periodo che non la vede vincere da sei gare (non andava così male dal 2018) tra Serie A e Coppa Italia. Il problema, inizialmente limitato alle gare lontano da San Siro, si è acuito fino a contagiare anche il "porto sicuro" nerazzurro: Juventus e Fiorentina hanno espugnato Milano, e nelle gare esterne a Torino e Salerno le cose non sono cambiate. La figuraccia dell'Arechi rischia anche di superare le precedenti, per le modalità con cui è avvenuta: un crollo mentale nell'ultima mezz'ora e un tiro-cross a cancellare una gara dominata e costellata dagli sprechi nella zona offensiva. Il piatto continua a piangere in trasferta: 18 punti in 14 gare (media 1.30) con sole cinque vittorie, 21 gol fatti e 25 subiti. Numeri da metà classifica, o forse anche da metà bassa della stessa.
Ne va da sè come il Benfica, col viaggio in Portogallo e al da Luz, abbia il sapore dell'ultima spiaggia per l'Inter. O meglio, dell'ancora di salvezza. Vincere sugli encarnados restituirebbe (forse) quell'entusiasmo necessario per raddrizzare la stagione e blindare la qualificazione in Champions League, attualmente in bilico vista la classifica cortissima. Di contro, una sconfitta avrebbe il sapore del capolinea. Per le ambizioni dell'Inter, che sogna quantomeno la semifinale tutta italiana, per quella parte di rosa che è in bilico per la prossima stagione e (forse) per Simone Inzaghi, criticato anche oggi per le sue dichiarazioni e quel "nulla da rimproverare" rivolto ai giocatori.
Lungi da noi scivolare in toni apocalittici, ma un eventuale tonfo portoghese seguirebbe il pari in extremis contro la Juventus e quello surreale dell'Arechi. Con un'eventuale serie di sette gare senza successo, le riflessioni su Simone Inzaghi (già in bilico per il 2023/24) potrebbero scattare nell'immediato, con Chivu pronto all'occorrenza per salvare il salvabile. Ma i nerazzurri vogliono evitare assolutamente questo scenario e mantenere vivo l'ultimo sogno che gli rimane. Quello di una grande Champions League.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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