Il semidio Calhanoglu: prodezza e rigore sbagliato. Ma il turco è leader vero

Il semidio Calhanoglu: prodezza e rigore sbagliato. Ma il turco è leader veroTUTTOmercatoWEB.com
© foto di www.imagephotoagency.it
lunedì 11 novembre 2024, 00:45I fatti del giorno
di Bruno Cadelli
fonte dall'inviato a San Siro

Un fulmine nella notte e un lampo di umanità. In turco lo chiamerebbero yldirim, la folgore, soprannome del sultano Bayezit I. Noi parliamo di Hakan Calhanoglu, faro dell’Inter anche quando sbaglia un rigore dopo 19 centri consecutivi dal dischetto. Il numero 20 è stato ancora una volta la scarica di elettricità nerazzurra, il cuore pulsante dell’Inter in una partita fisica e muscolare. Se nel calcio ci sono le categorie, l’ex Leverkusen appartiene alla lista degli insostituibili. Con buona pace di Zielinski e Asllani che hanno doti totalmente diverse.

Cambi di gioco e variazioni di ritmo. La regia di Calhanoglu è illuminata come nella partita di Champions League contro l’Arsenal. Non perde mai la bussola e si regala un gol d’autore allo scadere del tempo. La fiondata che piega le mani a Meret è un defibrillatore per tutti. Una scossa vitale dopo che la zampata di Mc Tominay aveva gettato la squadra in un tunnel di ansia e nervosismo. San Siro lo acclama e i compagni lo cercano. Lui non rinuncia a nessuna responsabilità, dalla più leggera a quella pesante come granito.

Se il secondo tempo dell’Inter ha un senso è solo grazie al suo regista. La squadra attacca e lui dirige le danze, fino al momento della verità. Il contatto Anguissa-Dumfires vale il calcio di rigore, ed essere grandi significa affrontare il destino e la legge dei grandi numeri. Il palo alla destra di Meret sulla conclusione ad incrociare porta San Siro sulla terra. "Sapevo che poteva capitare ma mi dispiace sia successo oggi", ha detto mettendoci la faccia in conferenza stampa post partita. Il turco si è tolto la corazza da robot infallibile ma rimane la guida suprema sul prato. Molto di più rispetto a un Lautaro Martinez irriconoscibile. "Non siamo come l'anno scorso ma siamo ancora lì", ha detto Calahnoglu. Parole da leader vero in una serata dalle mille emozioni.