Guarin si racconta: "Ho pensato di suicidarmi. E ho lasciato l'Italia per un motivo"
"Ho pensato di suicidarmi. E tre volte ho provato a togliermi la vita. Dio mi ha salvato". Non va per il sottile chi, come Fredy Guarin, ha passato una vita costellata da problemi legati all'alcolismo che lo hanno indotto a pensare di mettere fine alle sofferenze nel peggiore dei modi. L'ex centrocampista dell'Inter, in un'intervista al Corriere della Sera, ha spiegato cosa l'abbia fatto desistere: "Ho telefonato alla mia psicologa e al mio agente per chiedere aiuto", ha spiegato il colombiano di 39 anni. "Mi hanno portato in una fondazione. Lì è iniziata la mia partita più importante".
"Ho fatto tutto quello che mi hanno chiesto. Ho smesso di bere - prosegue il racconto -. Per due mesi mi sono svegliato alle sei di mattina e per tutto il giorno seguivo sessioni di allenamenti o facevo incontri con psicologi e psichiatri. Poi mi è stato fatto un programma riabilitativo. Non ho più smesso di seguirlo. Mi ha salvato".
Su quando abbia iniziato ad alzare il gomito in maniera eccessiva, Guarin ha svelato: "Durante i miei ultimi mesi all’Inter. Ho iniziato a bere. Ma l’alcol non era il vero problema". Per poi spiegare che la malattia cronica legata all'alcol lo ha portato a salutare i nerazzurri, perché più di qualcuno si era già accorto della sua dipendenza. E andava curata: "Gli altri sì, io no. Zanetti, Stankovic, Mancini, Icardi, Cordoba e altre persone dell’Inter cercavano di aiutarmi, ma il mio problema ormai era già troppo grande, difficile da controllare. Per questo motivo ho dovuto lasciare l’Italia".
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