ESCLUSIVA - Rolando: "Lukaku avvicina l'Inter allo Scudetto. Per 3 volte potevo tornare a Milano"
Il portoghese Rolando, passato all'Inter nella stagione 2013/14 quando in panchina c'era Walter Mazzarri, ha parlato in esclusiva alla nostra redazione. Attualmente il difensore è svincolato, dopo l'esperienza terminata (male) con il Braga, ma lui a 36 anni non demorde e si dice pronto a dare ancora tanto al calcio: "Sto bene" - dice - ", mi sto allenando duramente, con tantissima voglia di giocare. Ho passato un paio di mesi senza giocare e mi manca troppo il calcio. Mi manca fare quello che mi piace".
Il calcio italiano lo segui ancora?
"Assolutamente, dopo due anni meravigliosi passati lì continuo a seguire con interesse ed affetto la Serie A in generale. Poi sono legato alle due città che mi hanno accolto, mi sono piaciute tanto sia Milano che Napoli. Grandi città che meritano di vincere, con società importanti".
Lukaku, Di Maria, Pogba: nomi importanti che arrivano, o tornano, in Italia.
"E' bello per il calcio italiano che quest'anno ci siano più campioni, alcuni di ritorno, altri per la prima volta. Vedere giocatori come Lukaku e Pogba che vogliono giocare di nuovo dove sono stati, fa piacere e significa molto per l'Italia e per il livello medio del vostro campionato".
Lukaku quanto può spostare gli equilibri per l'Inter e per la Serie A?
"Con Lukaku l'Inter ha più ambizioni per vincere lo Scudetto, è più vicina all'obiettivo della seconda stella. Sarà difficile conquistarla, perché poi non dipende tutto da un solo giocatore, ma lui è un campione, un acquisto pesante. Aggiungo che mi farebbe piacere se vincessero i nerazzurri, perché con i suoi tifosi mi sono rimasti nel cuore".
Handanovic l'unico ancora presente in rosa, della tua Inter. Al tempo quanto si sentiva nello spogliatoio?
"Parlare di Handa è facile. Un grande calciatore, ogni anno prova a tutti che è un portiere di grande livello. Poi c'è l'uomo, di grandissimo spessore. Abitavo vicino a lui, l'ho conosciuto bene e per questo posso dirlo: parliamo di un campione a tutto tondo, dentro e fuori dal campo. D'altronde è il capitano di un club come l'Inter".
Ora la sua titolarità potrebbe esser messa maggiormente in discussione dall'arrivo di Onana. Che ne pensi?
"Nel calcio quando arrivano altri calciatori forti è normale che ci sia sempre un po' di discussione, ma lui è un campione e credo che sarà il numero 1 anche la prossima stagione. Sarà poi l'allenatore a dover fare le sue scelte, in base allo stato di forma".
Due ricordi che porterai nel cuore del tuo periodo all'Inter?
"Sono stato tanto bene all'Inter, lo stesso la mia famiglia. Il primo ricordo è stupendo. Arrivo a Milano, vado in giro per conoscere la città e mi hanno portato a vedere San Siro di notte. Un momento indelebile, che mi è rimasto dentro".
E il secondo?
"Penso a quando sono arrivato dopo un anno difficile e ricominciando da zero siamo arrivati in Europa. Nel momento in cui siamo arrivati è stato bello. Penso soprattutto alla partita vinta con il Parma con un mio gol molto pesante per quello che era l'obiettivo".
Dovevi essere riscattato, Mazzarri ti voleva con sé. Poi che successe?
"Quando sono tornato al Porto era tutto fatto per tornare all'Inter. Poi il Porto ha cambiato allenatore, questo mi ha detto che contava su di me. Il presidente non volle lasciarmi andare. Feci di tutto per convincerli, anche quando poi se ne andò Mazzarri e arrivò Mancini ci provarono senza successo. Tre volte l'Inter mi ha cercato, è stato spiacevole. Sia ai tempi del Porto che del Marsiglia".
Che effetto ti fa vedere il tuo ex compagno Insigne lontano dal Napoli?
"Insigne diceva sempre che un giorno sarebbe stato capitano del Napoli, ha questa città nel cuore fin da piccolino. Dopo quell'anno, le cose cambiano lo sappiamo, non so cosa sia successo, è stato un grande della storia del Napoli, ha fatto la sua scelta spero che possa essere fecile. Strano vederlo lontano dal Napoli, perché lui è un vero Napoletano, lui e gli azzurri sono una cosa sola".
Cosa cerchi nella prossima esperienza?
"In questo momento per me non è importante tanto il fatto di trovare un club dove giocare l'anno prossimo quanto, invece, trovare il giusto progetto dove sentirmi importante, dove so che puntano su di me, dove tutto viene detto chiaramente e fin da subito.
Cos'ha da offrire Rolando oggi?
"So di non essere più giovanissimo, ma con la mia esperienza posso essere importante anche per i più giovani oltre che in campo. I giovani hanno bisogno di una guida, di qualcuno che conosca già certe situazioni".
In Italia torneresti? Fra Serie A e Serie B c'è qualche club che si è interessato a te?
"Magari, l'Italia mi piacerebbe tantissimo. Ho passato due anni meravigliosi lì, la mia famiglia è stata benissimo, sia al Nord che al Sud. Abbiamo conosciuto molti lati differenti della cultura italiana e mi è piaciuta tanto. Dovesse arrivare per me una proposta che preveda un progetto serio, verrei da voi di corsa (ride, n.d.r)! Credo che ancora oggi l'esperienza in Italia conti tanto e potrei portarne un po' della mia".
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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