ESCLUSIVA - Piccinini: "Non ho capito le critiche a Dzeko. Inzaghi merita fiducia"
Imparare dagli errori commessi, archiviare la sconfitta in Champions League e ripartire subito, per non rischiare di perdere tempo e terreno. Oggi alle 18:00 l'Inter torna in campo, allo Stadio "San Siro" contro il Bologna di Sinisa Mihajlovic, con questi obiettivi: perché di margine d'errore, in una serie A che più che mai è aperta ad accogliere un nuovo padrone, non sembra essercene poi troppo.
Di questo e di altro abbiamo parlato in esclusiva con il noto telecronista Sandro Piccinini, partendo proprio dalla delusione di mercoledì sera contro il Real Madrid, match da lui stesso commentato per Amazon Prime.
Che peso ha la partita contro il Real Madrid nel percorso dell’Inter?
"Un peso importante, ma in senso positivo. Nonostante la sconfitta. In questi casi conta la prestazione, per aumentare l'autostima, visto che l'Inter è ancora in fase di costruzione. E' importante che si creda nel lavoro, nelle idee di Inzaghi, nelle proposte. Questo si è visto. Una squadra in sintonia con l'allenatore".
Dopo 3 anni di delusioni in Champions, i tifosi fanno fatica ad accontentarsi dell'ottima prestazione. Le cose questa volta andranno diversamente, soprattutto con le più “deboli” del girone?
"Per la qualificazione non dovrebbero esserci problemi. Credo che l'Inter sia superiore sia allo Shakhtar che allo Sheriff. Detto questo, la storia della Champions insegna che nulla è scontato, tutto dipende dall'Inter. Ma le possibilità di qualificazione questa volta sono alte".
Dzeko ha subito molte critiche. Credi che possa ancora essere l’attaccante da 20 gol?
"Le critiche a Dzeko non le ho capite. Può non aver fatto la sua miglior partita, si è visto. Ma era contro il Real Madrid, può succedere. Continuo a pensare che sia un grande giocatore, nonostante l'età e nonostante non possa essere più quello di 6-7 anni fa, ovviamente. Ma penso che darà un contributo importante".
Quali sono le rose più attrezzate per vincere in Serie A? E ti chiedo anche, considerando le scarse garanzie fisiche di alcuni giocatori in rosa (Sensi e Sanchez su tutti), l’Inter è ancora la favorita?
"Credo che Inter e Milan abbiano qualcosa in più delle altre, senza dimenticare il Napoli, la possibile risalita della Juventus. Sulla carta, anche per il discorso legato al gioco, alle alternative, alla sintonia di squadra, le due milanesi partano davanti alle altre".
Ne hai fatte tante di telecronache. Qual è quella che ti ha emozionato di più fare?
"Tante, troppe forse per ricordare la migliore, o la più fortunata e quella con più problemi. Dico tutte le finali di Champions, l'esperienza del Mondiale. Ecco se dovessi indicare una partita direi la finale del Mondiale 2018 fra Francia e Croazia".
E quella invece che ti ha dato più imprevisti?
"Penso soprattutto agli inizi quando commentavamo le partite a Telecapodistria: ne parlavamo dallo studio e magari saltava il segnale dopo dieci minuti e dopo trenta secondi di 'nero' entrava il segnale di un'altra partita (ride, n.d.r.). E tu rimanevi lì senza sapere neanche quale fosse. Ma problemi di questo genere in tremila telecronache ne ho avuti parecchi soprattutto nei primi tempi".
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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