ESCLUSIVA - Cauet vota Lautaro: "Ha sofferto e pedalato: è il giusto capitano"
Vittorie esaltanti, alternate a tonfi rumorosi: i tifosi dell'Inter si sono ormai, loro malgrado, abituati all'andamento altalenante di una squadra che ha ampiamente dimostrato di cos'é capace, ma che non sempre riesce a farlo.
La sconfitta contro il Bologna, la settima stagionale solo in campionato, costringe a fare la conta dei danni e dei problemi da risolvere: la classifica si è accorciata ed i bonus sono finiti.
La redazione de L'Interista ha contattato in esclusiva l'ex centrocampista Benoit Cauet, per parlarne.
Nel dopo Conte l'Inter ha faticato ad avere continuità. Perché?
"Anche nel dopo-Conte abbiamo visto che in tante partite importanti, l'Inter ha dimostrato la propria forza e consapevolezza, portando a casa 3 trofei. Attualmente dopo aver vinto la Supercoppa, è ancora in corsa per la Coppa Italia. Insomma, la strada è positiva. Ma questa squadra ha delle mancanze".
Quali?
"In termini di motivazioni e costanza. Con Conte arrivavano dall'interno, diciamo. Ora queste mancanze si pagano, obbligano l'Inter a lottare per il quarto posto, a sudarlo. Poi ci sono gli infortuni: Lukaku ha avuto una importanza cruciale quando è stato bene, in passato. Ma Inzaghi ha tutto per far bene".
Ha tutto perché la rosa era attrezzata per lo Scudetto. Domanda secca: è da Inter, Simone?
"Se guardo la rosa, è quella più attrezzata di tutte, per vincere. Ma ti rispondo di sì: Inzaghi è da Inter. Perché ha vinto e ha dato la giusta mentalità per affrontare le partite importanti. In un campionato poi subentrano tante dinamiche diverse, come la continuità che l'Inter non ha avuto".
Se ti dicessi che a fine stagione l'Inter esonerasse Inzaghi: rivorresti Mourinho?
"Non mi piace questo gioco e questi rumors che si sentono, non fanno bene al tecnico ed al suo lavoro. Inzaghi è bravo, sa che deve migliorare. Ha subito tante, tante critiche. Deve essere più determinato e trasmetterlo alla squadra. Ma ripeto: lo sa anche lui e crescerà".
Lautaro parla da leader: "E' un allarme, così non andiamo da nessuna parte". Parole da capitano?
"Lautaro ha fin da subito dimostrato di essere un grande giocatore, innanzitutto. Poi ha dimostrato di tenerci molto alla causa. Quando le cose non andavano bene, ha sofferto in silenzio e pedalato, è stato un esempio. Sì, ce lo vedo eccome a fare il capitano".
Questione Stadio: sembra che Inter e Milan prenderanno strade diverse. Che ne pensi?
"Lo sappiamo: San Siro è la storia, il tempio del calcio. Ma oggi non è più al livello degli stadi che permettono di fare il giusto business per il futuro. Non dico che sia troppo tardi, ma è molto tardi per parlarne, ora: queste valutazioni dovevano essere fatte molto tempo fa".
Ed ora, ne paghiamo le conseguenze.
"E' così: Inter e Milan, come tutto il calcio italiano. Siamo indietro rispetto per esempio al modello inglese. Ora penso che l'Inter debba pensare soltanto a ciò che è meglio per sé e decidere di conseguenza. Basta pensare alla storia ed al romanticismo, per quanto siano importanti. Ci sono bisogni molto urgenti ed impellenti".
L'Inter in Champions dove potrà arrivare?
"Sarà tosta con il Porto, servirà fare una partita da Inter. La squadra di Conceicao ha esperienza e qualità per far male, ma l'Inter ha tutto per passare il turno. Deve arrivare ai quarti, poi si vedrà, anche in base al sorteggio".
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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