Esclusiva

Collovati: "Inter totale come l'Olanda di Cruijff. Atletico? Non ha un Lautaro"

Collovati: "Inter totale come l'Olanda di Cruijff. Atletico? Non ha un Lautaro"TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Federico De Luca
mercoledì 13 marzo 2024, 11:45Esclusive
di Daniele Najjar

L'Inter si presenta a Madrid con in dote il gol di Arnautovic dell'andata: non sarà un grande vantaggio, ma di certo permette di riversare maggior pressione, alla vigilia, sull'Atletico che parte con un solo risultato su tre a disposizione. Se in campionato la squadra di Inzaghi ha preso il largo nelle ultime settimane, in Europa Lautaro e compagni vogliono provare ad arrivare più lontano possibile per tenere alto l'onore del calcio italiano, che con l'eliminazione del Napoli di ieri ha perso tutte le altre sue rappresentanti in Champions.

In esclusiva per L'Interista è intervenuto l'ex difensore della Beneamata, Campione del Mondo con l'Italia nell''82 Fulvio Collovati per parlare del big match del Metropolitano e non solo.

A cosa dovrà stare maggiormente attenta l'Inter stasera?

"Se da un lato l'Atletico è una squadra spagnola e quindi fa parte di una cultura calcistica orientata al possesso palla, dall'altro non bisogna dimenticare che l'allenatore dei Colchoneros è Simeone. Secondo me l'Inter deve temere soprattutto l'aspetto, diciamo così, "sporco" della partita, inteso come l'agonismo, il gioco duro ed alle possibili provocazioni. Inzaghi gioca un calcio piacevole, fatto di tocchi di prima e di passaggi. Il clima che si instaurerà al Metropolitano potrebbe essere un fattore".

Solo questo?

"A livello di individualità l'Inter non può temere l'Atletico. Un attaccante come Lautaro loro non lo hanno. Così come non hanno una difesa come quella nerazzurra, per non parlare del centrocampo, anche se c'è un ottimo giocatore come De Paul. L'Inter sta meglio, loro arrivano da una sconfitta, ma loro daranno tutto e parliamo di una notte di Champions. Ho giocato tante volte a Madrid, ricordo che serate possono venirne fuori".

Nel fatto che oggi si indichi l'Inter come una delle favorite dopo i colossi, su tutti il Manchester City, quanto conta il lavoro fatto da Inzaghi?

"Tu puoi comprare tutti i giocatori che vuoi, poi però li devi mettere a disposizione dell'allenatore che dovrà lavorare con loro. Lui è stato bravissimo a mettere Calhanoglu lì, quando il turco arrivava da un ruolo diverso, per esempio. Ha valorizzato Thuram, che era uno sconosciuto per il calcio italiano. Poi ha valorizzato il gioco".

Cosa la colpisce del gioco nerazzurro?

"L'imprevedibilità. Ci sono difensori che finiscono a fare gli attaccanti, vedi il gol fatto a Bologna. In quel momento ovviamente c'è chi a centrocampo si ferma per andare a fare il difensore. Un'intercambiabilità di ruoli di questo tipo l'ho vista solo in grandi squadre del passato, come l'Olanda del '74, per citarne una".

Mai all'Inter, comunque: è d'accordo su questo?

"Sì, perché l'Inter è sempre stata una squadra molto pragmatica nel dna. Quella di Mourinho ha vinto tutto e rimarrà per sempre nella storia, ma si basava molto sulle individualità davanti e sulla solidità difensiva. Questa squadra gioca un calcio totale".

Si aspetta che Inzaghi, come sembra, rimanga a fine anno?

"Non vedo perché non dovrebbe".

Qualcuno ha per esempio ipotizzato, in caso di arrivo dello Scudetto, che possa sentire di aver chiuso un cerchio. Posto che lui stesso ha parlato della voglia di rimanere e che dunque parliamo di pure ipotesi. Le sembra lontana, questa ipotesi?

"Mah, l'Inter è già rimasta scottata da questa cosa qui: ricordo quando Mourinho vinse la Champions e subito dopo salì sul taxi del Real Madrid. Visto che il campionato è già in tasca, dico che per lui potrebbe rappresentare uno stimolo quello di vincere la Champions, qualora non la vincesse quest'anno, per dirne una. Poi lui è stato bravo, ma c'è anche una società che lo ha valorizzato, quindi lo vedo ancora all'Inter".

Lei ha marcato grandi attaccanti della storia del calcio. Qual è il suo parere su Lautaro Martinez?

"E' di difficile marcatura. E' di baricentro basso, non è altissimo. E' dunque molto rapido nei primi movimenti e per un difensore si tratta del peggior cliente che ci possa essere".

Perché?

"Perché sono i primi movimenti quelli che non fai in tempo a controllare: lui stoppa la palla, se la aggiusta e tira. Oppure spesso anticipa il difensore di testa, perché questa gamba corta gli consente di fare prima dell'avversario. Poi non è Bolt, sul lungo, è vero, ma nei primi due metri è veloce. Questo lo rende uno dei più forti, se non il più forte. Fra lui e Haaland, oggi scelto il Toro".