Zhang, Marotta e il bene dell’Inter

Zhang, Marotta e il bene dell’InterTUTTOmercatoWEB.com
giovedì 28 luglio 2022, 00:00Editoriale
di Lapo De Carlo

Siamo in stand by da diverso tempo. Compressi in due manciate di settimane nelle quali, in attesa della partenza del campionato restiamo in attesa di fatti che completino l’idea sulla nuova Inter.
I tifosi interisti si svegliano ogni giorno ascoltando con piacere le blandizie degli esperti e guardando con sospetto chi dubita del progetto. Ogni giorno c’è un possibile incontro per Skriniar, un acquirente potenziale per Sanchez, voci di offerte per Dumfries e una resistenza fastidiosa di Pinamonti che si oppone alla destinazione Salernitana, perché vorrebbe andare all’Atalanta, la quale offre molto meno, contribuendo a tenere bloccata la definizione del mercato nerazzurro.

In settimana è apparsa anche l’indiscrezione circa l’accordo in essere tra Inter e Chelsea sul prolungamento del prestito di Lukaku.
Oltre a questo non c’è giorno che non si registri l’entusiasmo del belga per il ritorno insperato, il legame fortissimo tra Brozovic e Barella ma anche le dichiarazioni forti, nette, asciutte rivolte a Zhang sulla necessità di tenere Skriniar. Ne ha parlato per primo Inzaghi, lo ha seguito D’Ambrosio, hanno continuato Handanovic e Bastoni.
Raramente si è vista una richiesta tanto trasparente da parte di giocatori e allenatore interisti verso la proprietà e la dirigenza. Non solo perché con la permanenza di Skriniar la squadra si indebolirebbe dal punto di vista tecnico ma perché è garanzia di identità.
Marotta in un’intervista su DAZN ha voluto rassicurare nel limite del possibile i tifosi ma ha fatto capire di non poter tranquillizzare sullo slovacco. Il suo è stato un “ni”, legato alla necessità di vendere che conoscono quasi tutti.



Qui parte un discorso diverso, tutto improntato sulla difesa o l’attacco alla proprietà.
Una parte sempre più ampia della tifoseria è quantomeno perplessa rispetto alla situazione di Zhang e un'altra la difende, prendendosela con chiunque metta in dubbio la presidenza, traducendo le critiche rivolte alla mancanza di liquidità in un attacco all’Inter stessa.
E’ un atteggiamento fideistico, stolido con cui bisogna fare i conti e comunque un ragionamento.
Steven Zhang è un ragazzo intelligente, preparato ed è il volto di Suning che sarebbe bello tenere il più a lungo possibile. Fino a inizio del 2020 la presidenza cinese aveva un progetto che da una parte foraggiava con investimenti su giocatori e dall’altra con ambizioni di grandeur che non nascondeva mai.
Il covid ha distrutto una parte di quei progetti e raccontato che Suning aveva problemi anche precedenti e questo ha cambiato filosofia e atteggiamento. Oggi siamo a metà della durata di un prestito fatto da Oaktree, c’è una perdurante impossibilità di utilizzare i suoi soldi per un veto dal governo cinese che imprigiona le finanze dei proprietari e da due anni si va avanti con la necessità di dover vendere giocatori importanti per avere un attivo di bilancio.
“Ce l’hanno solo con l’Inter, basta con le critiche, i problemi li hanno tutti ma si parla solo di noi”. E’ il mantra dei difensori ad oltranza.
La risposta è che i problemi li hanno tutti, è vero ma l’Inter ne ha di più dal punto di vista economico. La Juventus ha fatto una ricapitalizzazione da 400 milioni, ha uno stadio di proprietà e sta facendo una campagna acquisti che nessun altro si può permettere in Italia. Il Milan ha una politica diversa e debiti che sono stati in parte ripianati da Elliott, la Roma sta iniziando ad investire, il Napoli ha problemi ma un bilancio che ha registrato un rosso di 50 milioni, per questo sta ripartendo da un progetto giovani che i tifosi stanno digerendo con fatica. Da noi sarebbe impensabile.
I competitori all’estero, in Inghilterra navigano nell’oro, in Germania stanno bene, in Spagna meno ma comunque meglio, Real su tutti. Il Barcellona pur avendo enormi problemi può permettersi di investire perché il presidente è in Spagna e i soldi non sono bloccati.
L’Inter ha 700 milioni di debito e se Suning avesse potuto continuare la sua politica, così come la stava mandando avanti probabilmente oggi ci sarebbe una percezione del problema meno accentuata ma non è così.

Se gli Zhang potessero disporre del loro capitale pochi si sognerebbero di fare obiezioni alla presidenza, ma l’Inter è più importante di tutto. Ci si chiede solo e unicamente quanto si andrà avanti con una presidenza che sta usando un capitale che gli è stato prestato, una dirigenza che sta facendo equilibrismi per tenere competitiva la squadra, con lo spettro di una cessione dolorosa che potrebbe arrivare domani o dopo. Voler bene all’Inter non significa difenderla ottusamente senza farsi domande o raccontandosi una verità di comodo. Voler bene all’Inter significa avere coscienza critica, senza esasperare i toni.
Amala