Un Derby che vale un Trofeo: non temo il Milan, mi fa paura l'Inter
Mentre dopo Milan e Inter mi accingo a raggiungere a mia volta Riad in Arabia Saudita per il Derby che vale un Trofeo, la 35ª Supercoppa Italiana, cerco di non farmi distrarre dalle voci di Mercato e dai soliti scambi azzardati, come quello tra Brozovic e Kessie, rilanciato per l’ennesima volta. Forse, rimanendo tra Barcellona e Inter, l’idea di un doppio scambio semestrale tra Correa e Depay avrebbe più senso, ma gli ostacoli sono tanti e ogni altro pensiero che non vada al Derby di mercoledì sera resta fuorviante.
D’accordo, io che scrivo non gioco, come voi che leggete, cari Interisti, ma per una volta vorrei davvero rimanere in toto sul pezzo, ossia sulla Supercoppa.
La statistica vede i rossoneri alla loro 11ª apparizione, i nerazzurri alla 10 ª.
Il Milan ha alzato il Trofeo in 7 occasioni volte, una volta spuntandola proprio sull’Inter a Pechino nel 2011. L’Inter lo ha conquistato 6 volte e si presenta a Raid da detentrice del Trofeo.
Ho commentato ognuna delle 6 edizioni vinte, ma anche le 4 perse: oltre a quella di Pechino con i rossoneri, nello stesso stadio si perse pure con la Lazio agli albori della stagione del Triplete, dopo averlo fatto a Roma con Lippi sulla panchina nerazzurra, mentre un’altra volta si è perso a San Siro con la Roma. L’Inter ha invece vinto tre volte con la Roma, due volte con la Juventus e una con la Sampdoria. Insomma ogni volta che l’Inter ha giocato la Supercoppa all’estero, in realtà solo in Cina, hanno vinto gli altri: doveroso quindi spezzare la cabala.
Sia Milan e Inter arrivano a Riad sulla scorta di gare poco brillanti. Il Milan è stato eliminato in superiorità numerica dal Torino in Coppa Italia e ha rischiato grosso a Lecce, rimontando da 0-2 a 2-2. L’Inter invece in Coppa Italia ha sofferto a sua volta ai supplementari per avere ragione del Parma ma è ancora dentro e ha appena battuto di misura il Verona a San Siro in una gara piuttosto noiosa. Guai però a basarsi sugli ultimi risultati e a sottovalutare il Milan, errore che è già stato commesso più volte negli ultimi Derby fin dalla scorsa stagione, dove poi si è perso lo Scudetto. Anche quest’anno il primo Derby di Campionato è andato ai rossoneri ed è una delle ragioni per cui hanno ancora un punto di vantaggio in classifica sui nerazzurri. Continuare a sentirsi superiori, uomo per uomo, al Milan, replicando gli atteggiamenti snob delle ultime stracittadine vorrebbe dire suicidarsi. I fatti dimostrano che il Milan negli ultimi Derby è stato più squadra dell’Inter e, tolto il 3-0 per i nerazzurri nella semifinale di Coppa Italia dello scorso anno, ne ha vinti due su tre.
Insomma, più del Milan arrabbiato per gli ultimi insuccessi e in cerca di riscatto immediato mi preoccupa l’Inter, da cui non sai mai cosa aspettarti, visto che finora non è mai stata squadra costante per 90 minuti, figuratevi se qui dovessero servirne 120. Perché, dati alla mano, il vero cruccio dell’Inter quest’anno è proprio questo: a parte le gare con il Barcellona in Champions League e con il Napoli in Campionato, vinte di misura e senza subire gol, l’Inter soffre di vuoti mentali tremendi e si concede troppo agli avversari. Insomma, avete capito bene, io non temo il Milan con la sua indubbia voglia e certificata capacità di rivalsa, a me fa paura la mia Inter con i suoi cali di tensione. Per come si è messo il Campionato che il Napoli sta meritatamente annientando, oggi non c’è nulla di più importante di questo Trofeo che giunge cronologicamente per primo in stagione. Più chiaro di così…
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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