Tempo di derby: una favorita non c'è. Occhio al Milan: è diverso, e non va sottovalutato un fattore
Ormai ci siamo, la controversa pausa per le nazionali ci sta lentamente lasciando tra ribaltoni, pareggi macedoni e vittorie risicate contro l’Ucraina di turno.
Per i mister dei club non è mai facile. Il periodo d’inattività logora i giocatori nelle loro lunghe trasferte e mette in crisi i pensieri di chi deve fare le scelte tra infortuni, stanchezza e lontananza dal lavoro quotidiano sul campo di casa.
Ma quando si parla di derby non c’è spazio per gli alibi e le giustificazioni, come per le finali vale il detto che “non si giocano, i derby si vincono!”.
Ho sempre avuto la sensazione, nei derby precedenti, che ci fosse sempre un favorito ma davvero questa volta non ho un’idea precisa di chi possa partire un pochino più avanti.
Per la prima volta nella storia, Inter e Milan si giocano la stracittadina dividendosi la testa della classifica. Prime in solitaria con punteggio pieno, 9 punti in 3 partite, entrambe convincendo e segnando tanto.
Difficile dire che stia meglio. Nerazzurri e rossoneri hanno tracciato un percorso netto che, in queste prima tre giornate, è stato supportato dal gioco, dalla forma fisica brillante e dai nuovi acquisti subito integrati e decisivi.
Nell’Inter Thuram ha già conquistato il cuore dei tifosi, Pioli invece si coccola Pulisic con le sue magie e i suoi gol, Loftus-Cheek con la sua presenza in mediana e il baby Reijnders già leader nel cuore del centrocampo.
Non sarà facile per Inzaghi questa volta. La storia dei derby del 2023 parla indiscutibilmente di un dominio nerazzurro: quattro derby giocati tutti vinti dai nerazzurri senza appello, sette gol segnati zero subiti con un trofeo alzato nella finale di Supercoppa e una finale di Champions raggiunta ai danni degli uomini di Pioli.
Questa volta il Milan è diverso. Pioli si trova in mano una squadra in forma e, a oggi, con una ritrovata autostima che fu persa dopo la vittoria dello scudetto di due stagioni fa.
L’incognita, come sempre in queste situazioni, arriva dal rientro dei ragazzi dalla sosta. Inzaghi ha “perso” 17 giocatori, Pioli “solo” 14. I giocatori saranno in debito d’ossigeno. Le pause per le nazionali ci restituiscono sempre ragazzi in riserva, costretti a veri e propri viaggi estenuanti per seguire le trasferte della propria selezione.
Anche per questo motivo Marotta e Ausilio hanno lavorato molto sulla profondità della rosa, proprio per permettere a Inzaghi di avere più possibilità di scelta e di turnover così da gestire meglio le fatiche dei giocatori. Frattesi, per esempio, scalpita dopo la doppietta decisiva a San Siro contro l’Ucraina, mentre il suo concorrente per la maglia da titolare Mkhitaryan è rimasto ad Appiano ad allenarsi con il mister.
Serve gente pronta, servono forze fresche e serve la voglia di vincere sempre anche giocando spezzoni di match.
La carta di cui tanti parlano oggi non conta nulla, l’Inter potrebbe sembrare superiore al Milan, ma questa superiorità va assolutamente contestualizzata. Non si può nemmeno sottovalutare la voglia di rivincita del Milan. Pioli e la squadra sono stufi del trend che le stracittadine hanno preso in questo 2023 e, c’è da scommetterci, metteranno tutto quello che hanno in corpo per invertire questa tendenza negativa. Inzaghi dovrà tenere gli occhi aperti e la tensione nervosa al massimo consentito. Non ci si gioca una finale di Champions ma questo derby può far alzare una delle due squadre sui pedali in questo inizio di salita.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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