Stavolta più forti del destino, ma viviamo alla giornata, che è meglio!

Stavolta più forti del destino, ma viviamo alla giornata, che è meglio!TUTTOmercatoWEB.com
martedì 2 maggio 2023, 20:14Editoriale
di Gian Luca Rossi

Fino al minuto 77 con la Lazio a San Siro, l’Inter era sotto di un gol per un erroraccio di Acerbi alla mezz’ora e la zona Champions pareva un miraggio con la 12ª sconfitta su 32 gare di campionato alle porte. Poi, ecco la svolta, con Lukaku che assiste prima Lautaro e poi Gosens, che nella sua splendida acrobazia ci rimette pure una spalla. Morale; l’Inter l’ha ribaltata in cinque minuti, nel segno di una follia che ormai ho rinunciato a comprendere. 
Chi non è interista mai potrà mai capire cosa voglia dire amare questa Squadra, rischiando ogni volta di lasciarci le coronarie. Quindi basta razionalizzare, anche perché nessuno è in grado di farlo. E godiamoci il momento, il fatto compiuto.
Stavolta l’Inter è stata più forte del Destino, ma tra poche ore a Verona riuscirà a non smentirsi? Proprio non lo so, perché ormai ci ho rinunciato a capire e faccio una sola raccomandazione: vivi alla giornata, popolo interista, perché diversamente proprio non puoi fare! 
Se per carattere o abitudine siete di quelli che programmano le giornate, le cose da fare o le vostre ferie, lasciate perdere l’Inter, perché non fa per voi. Qui si vive diversamente e chi molti anni fa aveva pensato lo slogan di una antica Campagna Abbonamenti ‘Inter, Grandi Emozioni dal 1908’ l’aveva capito. E giustamente non si era neppure avventurato a spiegare il tipo di emozioni.  

Stavolta però voglio applaudirla l’Eterna Squadra Mia, che è riuscita a passare in una manciata di minuti dalle stalle alle stelle, dall’inferno al paradiso, dal 7° al 4° posto in classifica, dalla Conference alla Champions League. Magari non era la prima volta, magari non sarà l’ultima. Anche in senso inverso, ahinoi! 
E voglio celebrare anche tre nerazzurri su tutti. Il primo è Francesco Acerbi che, dopo un erroraccio terribile, si è comportato da Uomo Vero anche fuori dal campo, scusandosi sui Social per la frittata fatta, che avrebbe potuto non essere influente come poi è stata. Non a caso ho tagliato i social-ponti con almeno un centinaio di presunti tifosi interisti quando l’estate scorsa, al suo arrivo, gli avevano vomitato addosso di tutto per un episodio dello scorso anno in Lazio-Milan che ne metteva in dubbio la grande, acclarata professionalità, dimostrata anche questa volta. 
Uno così va riscattato al volo. Punto e a capo.
Il secondo che voglio celebrare è Lautaro Martinez, perché al di là degli ormai ricorrenti digiuni, con i due gol alla Lazio, per inciso la sua 13ª doppietta con la maglia dell’Inter, è arrivato a 17 gol in Campionato, 21 stagionali, 95 complessivi. Se non se ne mangiasse almeno una decina ad ogni stagione, il Toro avrebbe già frantumato ogni record precedente. 
Il terzo, last but not least, è Robin Everardus Gosens, che già a Barcellona in Champions aveva segnato il vero gol-qualificazione e che stavolta, se le cose non prenderanno l’ennesima brutta piega, rischia di aver fatto quello decisivo per la zona Champions, ribaltando una partita che sembrava segnata in negativo come tante altre. 
Sia chiaro, Gosens all’Inter ha finora dato assai meno di quel che ci si aspettava, ma in un momento topico si è sacrificato per la causa rimettendoci una spalla. E non voglio neppure pensare al dolore provato quando la lussazione gli è stata ridotta negli spogliatoi. In 35 anni al seguito dell’Inter ho visto tedeschi che sputavano l’anima per la Patria Nerazzurra. Potrei raccontarvi diversi aneddoti su Kalle Rummenigge, Hansi Müller, Lothar Matthaeus, Andreas Brehme e Jürgen Klinsmann. Come Rambo si ricuciva nel film, questi non li ho mai visti tirarsi indietro per l’Inter, ma Gosens mi era parso subito un po’ diverso. Mi dicevo “Perbacco, anche i tedeschi non li hanno più come una volta!” 
Fino a Inter-Lazio. Con tutto questo, datemi retta, vivete alla giornata. 
La prossima è a Verona.