Speravo di chiudere l'anno in maniera diversa. Ma il pari di Genova va accolto con un sorriso di circostanza

Speravo di chiudere l'anno in maniera diversa. Ma il pari di Genova va accolto con un sorriso di circostanzaTUTTOmercatoWEB.com
domenica 31 dicembre 2023, 17:48Editoriale
di Gabriele Borzillo

Così si chiude il 2023 pallonaro: sono sincero, speravo assai potesse chiudersi in maniera diversa. Invece i ragazzi, a Genova, offrono una prestazione che definire brutta è forse anche poco. Ma ci sta, intendiamoci: questi giovanotti corrono come degli ossessi da metà agosto, si sono sobbarcati viaggi aerei, qualche volta intercontinentali, ogni tre giorni a rincorrere un pallone senza soluzione di continuità e, soprattutto, con l’obbligo, dettato da chi ancora non so e fatico a comprenderlo ma va bene lo stesso, di vincere. Anzi, magari fosse solo di vincere, qui si parla di convincere proprio: altrimenti, ciò che per molti è cinismo, per noi diventa – improvvisamente – fortulo, mix al 50 per cento tra la fortuna e il posteriore, non necessariamente umano.

L’Inter stecca l’ultima dell’anno. Vero, negarlo sarebbe controproducente e non racconterebbe la storia di una partita involuta, lenta, pasticciata a tratti: su un campo, ricordiamolo, dove hanno faticato tutte ma proprio tutte le cosiddette grandi. Al netto del Milan, inutile tornare su quell’episodio perché ciascuno, tanto per cambiare, resterà della propria opinione, Napoli e Juve hanno pareggiato, la Roma ne ha prese quattro. Ma non importa, lo so, quel che fanno le altre non ci deve interessare. Vero in parte, sottolineo: perché se tutte le prime della classe hanno faticato a pareggiare o vinto in maniera quantomeno discutibile a Marassi, forse qualcosina significherà.

Comunque, nell’ottica delle trentotto partite, anche il punticino strappato in una serata complicata va accolto con lieve sorrisetto di circostanza: perché forse, spero proprio di no però mai dire mai, questo punticino potrebbe risultare utile alla fine. Chiunque vinca un campionato sportivo ragiona nell’ottica del lungo periodo: non parliamo di partite a eliminazione diretta qui, parliamo di un torneo faticoso e logorante, è necessario partire da questo presupposto: altrimenti ogni pareggio equivarrà a una sconfitta e ogni sconfitta a una tragedia pallonara.

Fine anno, tempo di bilanci: non mi va di fare pagelle, pagelline o pagellone, lo dico in tutta onestà anche se, come ovvio, in questi giorni assisteremo a una corsa al voto annuale dove tutti, e per tutti intendo chiunque ma chiunque proprio, esprimeranno la loro opinione, preferibilmente sulla base di un voto. Io mi limito a dire che mi sono divertito e che sono grato a questa squadra, a questo allenatore che a febbraio scorso avrei mandato via al termine della stagione, mai durante, a questi dirigenti che riescono sempre e comunque a regalarci emozioni grazie a scelte di mercato intelligenti. Vero, non abbiamo vinto nulla al netto della Coppa Italia e della Supercoppa italiana. Vero, siamo andati a un centimetro dalla Champions. Ma è stata una cavalcata entusiasmante. E, soprattutto, vedo questi ragazzi cercare sempre e comunque di offrirci calcio. Non difesa a oltranza, contropiede, un tiro in porta un gol. No, calcio. Poi di tanto in tanto si scivola, ma si riparte con maggior convinzione di prima.
Avanti l’Inter, avanti l’Effecì.
Buon anno a Voi e ai Vostri cari.