Questa è la sportività del Barcellona. Al Camp Nou servirà sangue freddo

Questa è la sportività del Barcellona. Al Camp Nou servirà sangue freddoTUTTOmercatoWEB.com
mercoledì 12 ottobre 2022, 07:31Editoriale
di Filippo Tramontana

Sono un classe 1979, cresciuto con i film anni 80 di cui faceva ovviamente parte anche il mitico “Ritorno al futuro” di Robert Zemeckis. Le ragazzine impazzivano per il giovane Michal J. Fox e Christopher Llyod trascinava tutti con il suo magistrale Doc Brown. Oggi ho deciso, dopo una settimana intera di polemiche insistite da Barcellona, di prendere virtualmente la mitica Delorean e tornare indietro di due anni e a quello che scrissi dopo la sconfitta per 2-1 al Camp Nou:

“Quello a cui abbiamo assistito mercoledì sera è stato uno spettacolo vero. Potevamo essere una vittima sacrificale, siamo stati i protagonisti, purtroppo insieme all’arbitro Skomina, della serata. 
Il primo tempo è stato un DOMINIO nerazzurro, l’Inter ha fatto “il Barcellona” a casa sua. Uscite di palla dal portiere su pressing alto avversario, tutta una poesia di movimenti sincronizzati che portavano la squadra in cinque secondi dall’altra parte del campo pronta alla conclusione verso Ter Stegen. Uno spettacolo incredibile che mi ha lasciato di stucco, incredulo, a bocca aperta dalla meraviglia. 

Questa è una sconfitta che brucia perché non meritata, brucia perché l’arbitro Skomina ha interpretato il match a modo suo, mostrando un lato della sua professionalità molto “casalingo”. 
Il rigore su Sensi era netto e poteva essere decisivo. Sull’1-0 con l’Inter che stava calando e il Barcellona che stava prendendo in mano le redini della partita un eventuale 2-0 avrebbe tagliato le gambe a Messi e compagni.
Ma ora è inutile recriminare, pensiamo a quello che potrà essere il futuro.

I tifosi dell’Inter, me compreso, quella sera subirono un torto enorme con la mancata concessione del netto rigore su Sensi, un penalty che, se concesso, avrebbe potuto cambiare la partita e la storia di quella qualificazione agli ottavi di finale.

Un arbitraggio scadente e casalingo che, nonostante tutto, non indusse i tesserati nerazzurri a una levata di scudi come quella fatta dal Barcellona dopo il match di martedì scorso a San Siro.

Il Barça è una grande squadra ma la storia ci insegna che è alquanto restia ad accettare la sconfitta, si definisce “più di un club” ma, in fin dei conti, non sempre dimostrano di esserlo.

Inutile nasconderlo, sull’episodio del braccio in area di Dumfries ci è andata di lusso, il Var ha rivisto e valutato l’episodio non da rigore. La rabbia e lo stupore dello staff blaugrana era assolutamente comprensibile ma, prima di eccedere in dichiarazioni senza senso, ci si dovrebbe pensare un po’ di più.

Xavi nella conferenza post partita ha apertamente parlato di “vergogna” arbitrale ma in campo è riuscito a fare molto di peggio mimando il gesto dello “youpay” all’indirizzo dei dirigenti interisti.

Non è cosa nuova l’atteggiamento del Barcellona, nel 2010 dopo il fischio finale che diede all’Inter il pass per la finale di Madrid, i giocatori nerazzurri dovettero festeggiare inzuppati dall’acqua di alcuni irrigatori magicamente accesi in un amen, non venissero a fare la predica su come si vince e soprattutto su come si perde.

Le parole stanno a zero, l’Inter si presentò al Camp Nou due anni fa ricca di speranze e voglia di stupire e fu “ostacolata” dall’arbitro ma rimase orgogliosa della sua partita e della sua prestazione senza alzare polveroni inutili e antipatici, prese la sconfitta con serenità e sportività cosa che ora potrebbe tranquillamente insegnare ai catalani. Il Barça avrebbe avuto anche ragione a lamentarsi ma ha sbagliato i modi passando immediatamente dalla parte del torto e reiterando il “peccato” con il comunicato di oggi che recita così: “L’accesso alle aree per i tifosi di casa non sarà consentito a coloro che indossano i colori dell’Inter”. I sostenitori nerazzurri presenti a Barcellona per seguire l'Inter che avranno modo di assistere alla partita in un qualsiasi altro settore dello stadio, dovranno rispettare il divieto di indossare sciarpe e magliette con i colori nerazzurri. Questa è la sportività del Barcellona, questo è il modo di accogliere una rivale in un palcoscenico così importante a livello mondiale. Ci aspetterà un clima rovente, dovremo avere sangue freddo a tanta voglia di sorprendere.