Non sarebbe un'eliminazione dalla Champions a levarmi il gusto di una stagione di calcio-spettacolo

Non sarebbe un'eliminazione dalla Champions a levarmi il gusto di una stagione di calcio-spettacoloTUTTOmercatoWEB.com
martedì 20 febbraio 2024, 19:55Editoriale
di Gian Luca Rossi

Raramente mi ero accostato ad un turno ad eliminazione diretta di Champions League come quello con l’Atletico Madrid con tanta serenità. Non fraintendetemi, la mia serenità non è spavalderia, tutt’altro. Nessuna sottovalutazione dell’Atletico, che in Europa ha ancora più esperienza dell’Inter, né tantomeno poca attenzione a proseguire in Champions, ma solo consapevolezza di tutto quello che di bello e inatteso ci ha dato e continua a darci l’Inter di Simone Inzaghi in Campionato. Oggi corriamo così forte con i pensieri che sappiamo più nemmeno prenderci il tempo per goderci il percorso fatto. Per me non è così.

Oggi il tifoso più infantile passa in un baleno dalla depressione all’incontentabilità, per cui si è già dimenticato che nel giro di quindici giorni si è passati da un potenziale meno -4 dalla Juve in Campionato all’attuale +9 sui bianconeri e + 10 sul rossoneri, non appena qualcuno aveva osato immaginare il Milan come nuovo primo inseguitore. E quindi ecco che i soliti divanisti incalliti hanno già aggiunto alla meravigliosa classifica dell’Inter i tre punti ancora da conquistare nel recupero con l’Atalanta per lanciarsi addirittura nell’idea di uno Scudetto da trovare già nell’uovo di Pasqua.
Calma, sant’Iddio, calma! Perché dopo avermi ammorbato con le loro paure di perdere un altro Scudetto, ora c’è chi pretende che l’Inter, oltre allo Scudetto, vinca pure la Champions League!

Ogni tanto bisognerebbe fermarsi ad assaporare con gioia quello che l’Inter ha fatto fin qui, gustarsi istante dopo istante, senza chiedere sempre di più.
Ma i tifosi sono così, vi diranno coloro che li vedono come interlocutori da non considerare neppure per sbaglio, ma io invece verifico ogni giorno che ci sono anche tifosi capaci di godersi fino in fondo, passo dopo passo, l’incredibile percorso, userò questa parola fino alla nausea, compiuto dall’Inter di Simone Inzaghi fin qui.

Perché il solo e unico vero obiettivo di questa stagione era e continua ad essere lo Scudetto della Seconda Stella, anche se nel frattempo è arrivata pure la terza Supercoppa Italiana di fila, non necessariamente ritrovarsi di nuovo in finale di Champions League. Poi, dovesse essere, ci sarà tutto il tempo del mondo per parlarne. È da agosto che qui scrivo che mi sentivo che quest’anno lo Scudetto avrebbe davvero potuto essere nerazzurro, ma sinceramente mai mi sarei mai aspettato di vedere già appena dopo la metà di febbraio un enorme bandierone nerazzurro ad una finestra di un palazzo di Milano Centro, perché noi siamo anche e soprattutto quelli di Milano Centro, come mi è capitato ieri mattina passando per Brera.
E adesso non vorrei che con questa assurda bulimia di volere sempre di più, si perdesse di vista tutto quello che di straordinario si è fatto, ossia il percorso di crescita esponenziale.

Traduco per i più incontentabili: non sarà certo un’eliminazione dalla Champions, se e dove arriverà, ora o più avanti, a levarmi il gusto sopraffino di una stagione di calcio-spettacolo, sublimata da numeri-record! Perché c’è un tempo per compiacersi del percorso fatto, che è questo, un tempo per festeggiare il principale obiettivo stagionale, quando arriverà, un altro tempo per chiedere sempre di più. Per questo che mi accosto con la massima serenità al doppio match di Champions con l’Atletico Madrid: vada come vada, perché il Cholo Simeone resta uno con maggior esperienza internazionale del suo ex compagno di squadra Simone Inzaghi, 61 partite insieme alla Lazio. E prima di bofonchiare che come accade in Italia al cospetto di cotanta Inter ora devono tremare anche i Top Club Europei, andate a studiare la storia, anche recente, di Real Madrid, Manchester City…e Bayern!

L’Inter piuttosto continui a stare al posto suo, ossia quello di Squadra che sta ancora studiando per diventare Squadrone e abbia il massimo rispetto di chi ha già vinto, rivinto e stravinto. E calo un velo pietoso su coloro che si incazzavano per essere arrivati secondi nel girone dietro alla Real Sociedad: faccio sommessamente notare che i baschi, vincendo il girone, hanno trovato il PSG e sono già virtualmente a casa, mentre l’Inter con l’Atletico se la può giocare, con la forza del suo percorso, appunto.