Non ho mai visto l'Inter giocare in questa maniera. Chi avrebbe scommesso su questo recupero lampo?
L’Inter di Inzaghi si sta sempre più plasmando, l’equilibrio di squadra che fino a un paio di mesi fa sembrava una chimera è ormai consolidato e oliato. Certo si può e si deve ancora migliorare ma le basi sono solide e il gruppo è di quelli che sanno remare dalla stessa parte.
I campioni d’Italia hanno giocato un’altra grande partita contro il Cagliari dando seguito a quello che si era già visto nelle ultime uscite. La squadra di Mazzarri, così come successo a Roma, Shakhtar, Spezia e Udinese (il Venezia ha fatto un pochino di più) non ha visto la palla.
E’ solo il primo degli obiettivi da raggiungere, la strada è ancora lunga e di traguardi da tagliare ce ne sono molti, ma questa acquisita autostima è forse lo step più importante di un nuovo corso con al timone un nuovo mister e in campo punti di riferimento diversi da quelli passati.
Basta dare uno sguardo a quello che sta succedendo a chi ha deciso di andare via. Tralasciando il percorso di Conte iniziato da pochissimo al Tottenham, Lukaku a Londra sembra essersi smarrito e Hakimi si deve ancora ambientare a Parigi, mentre qui a Milano Dumfries si sta affermando, Dzeko sta facendo la differenza e Calhanoglu si è preso il centrocampo nerazzurro insieme ai soliti e navigati Brozovic e Barella.
Chi si aspettava che l’Inter subisse ripercussioni al morale dopo lo “schiaffo” subito a Madrid ha dovuto ricredersi con gli interessi.
In questo momento alla squadra riesce tutto, gli avversari fanno fatica a vedere la palla e le dichiarazioni di Mazzarri nel post partita ne sono state la diretta testimonianza. L’Inter, in campionato, per 90 minuti conduce le danze senza dare speranza a chi se la trova di fronte.
Ho sempre avuto antipatia per la storia del “bel gioco”, credo sia molto soggettivo, ma posso sicuramente affermare che non ho mai visto l’Inter giocare in questa maniera.
I movimenti dei giocatori sono sincronizzati e danno l’idea di viaggiare con il pilota automatico.
Non è un caso se in un mese i campioni in carica hanno rimontato tutto lo svantaggio che avevano accumulato da Napoli e Milan, quel -7 alla vigilia del derby e della sfida contro il Napoli poteva fare paura, il rischio era di finire a -13, ma il + 4 sugli azzurri e il sorpasso sui rossoneri hanno sancito la definitiva rinascita dei nerazzurri. Se devo essere sincero non avrei mai scommesso su un recupero tanto importante quanto repentino in un così breve lasso di tempo.
E’ impressionante la crescita della squadra soprattutto in fase difensiva. L’Inter non subisce gol da quattro partite e nelle ultime nove la porta di Handanovic è stata violata solo 4 volte (due contro il Napoli, un autogol contro il Milan e un rigore contro la Juventus). L’equilibrio che Inzaghi cercava alla fine è stato trovato.
Non voglio gridare al miracolo o eccedere in entusiasmi esagerati e fuori luogo ma la crescita della squadra non può non essere sottolineata, Inzaghi è stato molto bravo, l’Inter vince e gioca anche molto bene con sicurezza, palleggio e serenità.
A Salerno sarà un’altra partita da prendere con le pinze, non deve sembrare scontata e non deve essere considerata una formalità perché quando ci sono in palio i 3 punti niente è già scritto. L’occasione di creare un piccolo divario con le inseguitrici è ghiotta, lo scontro diretto tra Milan e Napoli sarà gioco forza un assist che dovremo provare a sfruttare.
In chiusura un pensiero per l’impeccabile UEFA. Il massimo organo calcistico europeo si professa impeccabile e poi cade sui sorteggi di Champions facendo una figura pessima e irrimediabile a livello mondiale. L’Inter passa dall’Ajax al Liverpool in tre ore e sicuramente non è una buona notizia. Ci proveremo e cercheremo di goderci lo spettacolo ma gli uomini di Klopp sono davvero quanto di più difficile ci potesse capitare. Ci penseremo fra due mesi ora c’è Salerno e poi arriva il Torino, l’Europa può attendere.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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