Nessuno in 40 anni come l’Inter, quel filo da Altobelli a Lautaro, da Oriali a Brozovic
E’ un record davvero sbalorditivo quello che detiene l’Inter unica al mondo: dal 1982 è l’unica squadra che ha sempre avuto almeno un giocatore in finale ai Mondiali. Record che può essere eguagliato dal Bayern se la Francia batterà il Marocco o la Croazia batterà l’Argentina (record che il Bayern può eguagliare grazie ai 17 minuti in extremis di Tolisso nel 2018).
Ci sono anche coincidenze per carità, ma se un tratto di eccellenza simile si è ripetuto per 40 anni, al cambio per ben 11 Mondiali consecutivi - la metà di tutti i Mondiali disputati nella storia - allora non può essere solo una casualità.
Se fino al 2010 pur non essendo assolutamente scontato, esserci era comunque abbastanza comprensibile, avendo fatto l’Inter parte costantemente dell’elite mondiale per 30 anni, almeno dal punto di vista economico quando non seguita dai risultati; il fatto che invece sia continuato dal 2014 in poi è giù più incredibile e testimonia anche come forse non sia sufficientemente apprezzato questo standard di eccellenza più unico che raro.
Nel 1982 furono 5 gli interisti coinvolti: Bergomi, Marini, Bordon, Oriali e Altobelli. La giocarono tutta Bergomi e Oriali, mentre Altobelli non si fece mancare niente entrando al 7’ per Graziani che si lussò una spalla, e uscendo all’89’ per Causio, 8 minuti dopo aver segnato il fantastico gol del 3-0 che fece alzare in piedi Pertini accompagnato dal celebre “non ci prendono più”. In panchina Marini e Bordon, in un’epoca in cui 6 dei 22 non entravano in distinta.
Nel 1986 toccò solo a Rummenigge, uno ma ottimo, in campo per tutta la partita e autore del primo gol della Germania Ovest che scatenò la rimonta in 7 minuti, prima che a 6 dalla fine l’assist più bello della storia dei Mondiali, di Maradona a Burruchaga, non chiudesse tutto.
Nel 1990 furono i tre panzer tedeschi, compatti per 90 minuti, Matthaeus, Klinsmann e l’autore del rigore contestatissimo Andreas Brehme.
Nel 1994 ce n’era solo uno, ma Nicolino Berti valeva per tre e se la fece tutta la partita.
Nel 1998 invece ce n’era uno che valeva per 6, Ronaldo, e con il resto di 2 di quello dall’altra parte, Djorkaeff.
E divenne l’unico rappresentante Ronaldo nel 2002, ma ancora una volta dopo il 1982, 1986 e 1990, di nuovo un interista segnò in finale, anzi doppietta e unici gol.
Nel 2006 di nuovo solo uno, Materazzi, e di nuovo il dato incredibile di entrare nel tabellino dei marcatori.
Nel 2010 ancora solo uno, ma uno dei protagonisti principali come Wesley Sneijder, che non segnare ma vincerà la classifica capocannonieri alla pari con Thomas Mueller, Forlan e David Villa.
Nel 2014 gli interisti sono tre che non ti aspetti, non a caso con meno protagonismo: Campagnaro, Alvarez e Palacio, con il solo Trenza sceso in campo per 42 minuti dal 78’.
E infine nel 2018, con Perisic e Brozovic in gioco per tutta la partita e pure Perisic in gol.
Stavolta all’Inter sono rimasti in corsa lo stesso Brozovic e Lautaro nella stessa semifinale. E magari ci faranno un pensierino a quella sorte buona che fa pure entrare nel tabellino…
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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