L'Inter lotta contro gli spifferi

L'Inter lotta contro gli spifferiTUTTOmercatoWEB.com
giovedì 29 dicembre 2022, 22:27Editoriale
di Lapo De Carlo

Non è una domanda che mi ossessiona ma mi ritorna frequente. Chissà quanto vale questa squadra davvero. Voltandoci indietro nel tempo quando penseremo a questa stagione, saranno sicuramente i risultati ottenuti alla fine che determineranno la reputazione.
L'abitudine che abbiamo da sempre è legata imprescindibilmente a ciò che è una squadra ottiene entro giugno.

E però vero che ormai da due anni l'Inter gioca con un asterisco. I tifosi si sono abituati e la stampa da tante cose per scontate ma giocare con tutte queste correnti d'aria, tra rinnovi di contratto perpetui, infiniti, l'incredibile vulnerabilità della proprietà, la coscienza di essere entrati in un meccanismo tale da dover cedere sempre qualcuno di cui non ti vorresti liberare, a prescindere che si tratti di un titolare o di un giovane, l'assenza di main sponsor e quindi mancati introiti. 

Sono fattori entrati prepotentemente del rendimento dell'Inter con particolare riferimento ai primi due mesi di questa stagione tra discussioni interne al gruppo squadra è una certa friabilità nella tenuta mentale di troppe partite.

Non sono poche le Inter della storia che avevano un grande potenziale rimasto inespresso, salvo qualche exploit.

Al termine del calciomercato venivano chiuse le rose e ti trovavi con un Inter che aveva spesso un potenziale straordinario, al punto da eleggerla regina del mercato. Le cose non andavano come da previsione e scoprivi dopo un paio di mesi, forse anche meno, quali erano i problemi invisibili che non erano stati osservati. Per altre Inter invece eravamo già consapevoli della sua forza effettiva, nel bene o nel male.

Da due anni in qua però gli spifferi sono diventati vuoti d'aria. Il potenziale lo ha dimostrato quest'anno in tre occasioni: col Barcellona all'andata e al ritorno e con l'Atalanta, per il resto ad oggi non si tratta di una stagione esaltante. 

È certo che il ritorno di Lukaku, senza più l'infortunio che ha privato Inzaghi di una risorsa fondamentale, potrà aumentare considerevolmente le sue chance in partite difficili, a partire da quella con il Napoli già presentata come un dentro lo scudetto o fuori, qualora l'Inter non vincesse. 

Ci sono diversi giocatori traballanti dal punto di vista della permanenza e dal rendimento incerto: da De vrij a Dumfries, da Gosens a Correa, fino a Skriniar per il quale è impossibile essere ottimisti, se le cifre offerte dal Paris saint-germain sono quelle uscite. 

Eppure si tratta di giocatori importanti e anche lo stesso esterno olandese che quest'anno sta ricevendo tante critiche giustificate da un rendimento al di sotto rispetto alla scorsa stagione, quando era arrivato e si stava ambientando, non è così facilmente rimpiazzabile perché non è un ruolo in cui stanno nascendo fenomeni accessibili oltretutto alle finanze nerazzurre. È però stato individuato come il sacrificabile più probabile, senza dimenticare che l'anno scorso eravamo convinti che De vrij avrebbe salutato l'Inter e invece alla fine è rimasto. 

Chissà dunque che Inter sarebbe se non ci fosse una situazione tanto complessa da gestire. Quando la squadra si è finalmente compattata ad ottobre abbiamo visto i risultati e ora tutto dipenderà dagli equilibri interni.

Sicuramente sarà fondamentale che Inzaghi sbagli il meno possibile, così come sarà determinante vedere Lautaro al massimo e non spremuto dalla vittoria del mondiale, a prescindere dal fatto che lui abbia perso anche la titolarità dopo due partite. Lukaku e Onana hanno molto da dimostrare sul campo, specialmente il belga stupidamente massacrato per aver fallito un paio di occasioni dopo un assenza di tre mesi e mezzo. Su questa voglia si poggia il 2023 dell'Inter, al resto dovrà pensare la società.

Amala