L’Inter è passata da Vidal a Mkhitaryan
Eccoci. Intanto partiamo con il mantra del buongiorno:
L’Inter è passata da Vidal a Mkhitaryan, l'Inter è passata da Vidal a Mkhitaryan, l'Inter è passata da Vidal a Mkhitaryan, l'Inter è passata da Vidal a Mkhitaryan, l'Inter è passata da Vidal a Mkhitaryan, l'Inter è passata da Vidal a Mkhitaryan.
(Ripetere tutte le volte che puoi nel corso della giornata).
Cioè, l’Inter è passata da Vidal a Mkhitaryan, io non so se vi rendete conto. E questa cosa la scriviamo perché ci fa venire la gioia nel cuore, ma anche perché non vogliamo scrivere altro.
Perdonateci, ma proprio non vogliamo parlare di quella partita lì, quella dell’altra sera, perché solo degli stolti si metterebbero a celebrare un match di andata di una semifinale di Champions e, quindi, noi non lo faremo.
E vai a capire per quale motivo stiamo utilizzando il fetentissimo plurale maiestatis della minchia, forse per la tensione. E scusate il francese.
Sì, scusate davvero, ma il fatto è che se siete della nostra stessa parrocchia – e se state leggendo qui, lo siete – vivete le nostre medesime sensazioni, quelle di chi fluttua in un mare fatto di bellissime emozioni ma anche improvvisi tremori, di attesa e timore, di “mammamia che belli siamo!” ma anche “porca miseria Gaglia, ma calcia noooooo?”.
E tutte queste cose ve le scrive uno che da sempre cavalca il buonsenso (sì, me lo dico da solo). Ricordate i pezzi uno in fila all’altro scritti nei giorni bui per predicare “calma”, “non è il momento delle sentenze”, “aspettiamo prima di mandare tutti affanculo”, “lo spogliatoio non è allo sbando come qualcuno vuole farvi credere”, “Inzaghi potrà anche avere dei difetti ma è tutto tranne che fesso, non fidatevi dei suoi nemici” eccetera eccetera? Ecco, ribadiamo il concetto: mantenete i nervi saldi perché siamo in ottime mani.
E, lasciatecelo dire, a prescindere da tutto quel che accadrà qui stiamo vivendo emozioni straordinarie, roba che nel corso delle nostre giornate lavorative ci ritroviamo a pensare ai tiri di Dzeko, al “tuttofarismo” di Darmian, agli assist di Dimarco, al carattere devastante di Barella, al furore micidiale di Lautaro Martinez, alla “presenza costante” di Acerbi al centro dell’area, alla personalità di Onana e così via, uno in fila all’altro.
E allora godiamoci il momento perché il calcio dovrebbe essere questo: godersi i momenti. E se per caso vi parlano di mercato, di cessioni, di acquisti, di bilanci e altre rotture, rispondete gentilmente così: “Scusami amico mio, ma non ho tempo da perdere ché martedì mi gioco tutto”.
Porca miseria che brividi.
Abbracciamoci forte e ripetiamo insieme: “L’Inter è passata da Vidal a Mkhitaryan, l'Inter è passata da Vidal a Mkhitaryan, l'Inter è passata da Vidal a Mkhitaryan, l'Inter è passata da Vidal a Mkhitaryan, l'Inter è passata da Vidal a Mkhitaryan, l'Inter è passata da Vidal a Mkhitaryan.
Così, all’infinito.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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