L’Inter dei parametri zero è bella come il sole, ma ha bisogno di aiuto

L’Inter dei parametri zero è bella come il sole, ma ha bisogno di aiuto TUTTOmercatoWEB.com
sabato 25 febbraio 2023, 17:37Editoriale
di Fabrizio Biasin

È stata una bella settimana, calcisticamente parlando. E non c’è neppure bisogno di spiegare perché. Ecco, la vittoria contro il Porto ha dato orgoglio, forza, tanto godimento a noi che abbiamo assistito – chi a casa, chi allo stadio - e a loro che si sono sbattuti sul campo (di patate, tra l’altro). Fa specie vedere “quale Inter” stia portando avanti questa complicata stagione. Prendete l’11 titolare sceso in campo contro Pepe e simpaticissimi compagni. Tra gli altri c’erano, in ordine sparso: Onana, Acerbi, Calhanoglu, Mkhytarian, Dzeko, Darmian. Cos’hanno in comune questi sei ragazzotti? Esatto, sono costati come Renato (Zero). 
Stiamo parlando di 6 titolari su 11 scesi in campo nell’andata degli ottavi di Champions, arrivati ad Appiano al costo di un caffè, ditemi voi se non è strano. Non “meraviglioso” o “orrendo”, strano. Questa cosa ci consente di gettare sul tavolo un’infinità di ragionamenti, ci limitiamo a proporvene un paio.
Il primo: non è vero che i parametri zero fanno schifo a prescindere. La discriminante non è mai il prezzo del cartellino, ma la forza del giocatore. Poi, certo, è più facile che il “regalo” arrivi nell’ultima parte della sua carriera, ma se il virgulto in questione ha voglia e capacità può certamente dare una grande mano. Prendete i sei qua sopra, sono uno meglio dell’altro per atteggiamento, capacità, voglia, predisposizione. 
(Fin qui il buono della faccenda, poi però c’è l’altro lato della medaglia).


E veniamo al secondo ragionamento: andare avanti a parametri zero si può, ma rischia di diventare sempre più complicato. Non è così scontato riuscire a pescare gente in grado di incidere come fanno questi qui. Il timore (concreto) è che prima o poi ti ricapiti il Vidal di turno, per intenderci. L’altro problema è che il parametro zero, per definizione, non ti costa nulla in cartellino ma pretende tanto in stipendio. Oh, è un suo diritto. E se dall’altro ti ordinano di abbassare drasticamente il monte ingaggi, capite bene che diventa tutto difficilissimo.
Dove vogliamo arrivare con tutta ‘sta pappardella? A un dato concreto, che poi è questo. Il fatto che l’Inter sia ancora così competitiva pur non avendo un euro da investire in cartellini è una specie di miracolo. Il qui presente, però, non crede ai miracoli e pensa che sia banalmente una questione di capacità: al di là degli errori fisiologici, l’Inter è ben gestita. Ma questa cosa non può durare a lungo, soprattutto se non arrivano i liquidi necessari per comprare Tizio o Caio senza dover passare per forza di cose dal cestone delle offerte. 
Ps. Non possiamo sapere come finirà tra un paio di settimane dalle parti di Oporto, ma sappiamo che poter sognare di essere tra le 8 grandi d’Europa è già una bellezza. E forza Inter, che è sempre un bel finire.