L'Inter brilla, ma serve un ultimo sforzo. Dopo la sosta un calendario da "manicomio"

L'Inter brilla, ma serve un ultimo sforzo. Dopo la sosta un calendario da "manicomio"TUTTOmercatoWEB.com
mercoledì 22 dicembre 2021, 11:21Editoriale
di Filippo Tramontana

E’ un’Inter che brilla, che incanta il pubblico e soprattutto che vince ancora rafforzando la sua posizione in classifica, trasformando in un mese uno svantaggio di 7 punti in un vantaggio di 4 su Napoli e Milan.

L’inizio di stagione nerazzurro è stato discontinuo nelle prestazioni e nei risultati. Ci siamo chiesti se Inzaghi avesse davvero le idee chiare su che tipo di Inter dovesse essere la sua nel dopo Conte.

Forse ora abbiamo una risposta. L’ex tecnico della Lazio sta lavorando bene, ha voglia di vincere e di divertire con la sua squadra.

L’Inter di Inzaghi non ha affrontato le difficoltà iniziali come fece Conte l’anno scorso. Il tecnico del Tottenham dopo un inizio titubante che costò anche l’eliminazione nel girone di Champions, arretrò il baricentro della squadra blindando la difesa e liberando l’esplosività in contropiede di Hakimi, Barella e Lukaku.

Scelta che fu vincente e che portò i nerazzurri al titolo di Campioni d’Italia dopo 11 anni di astinenza e sofferenze varie.

Inzaghi, avendo ereditato una squadra già scudettata, ha optato per la scelta più rischiosa, trovare l’equilibrio di squadra alzando ancora di più il baricentro.

Il risultato ad oggi è di un gioco spumeggiante, divertente e redditizio che ha portato l’Inter a passare il girone di Champions e a concludere l’anno in testa alla classifica.

Il lavoro di Inzaghi non nasceva sotto le migliori premesse, “castrato” da cessioni eccellenti e da un ambiente che sicuramente non respirava ottimismo dopo i traumatici addii dei big in campo e in panchina. Eppure Simone ad oggi ha trasformato il modo di pensare della squadra, ha trovato un “equilibrio sopra la follia” come direbbe Vasco (grande cuore nerazzurro).

Con il “ritorno al futuro” l’Inter, è riuscita a guadagnare un posto tra le top 16 d’Europa, ha cominciato a macinare gol e punti in campionato guadagnando quel simbolico titolo d’inverno che l’anno scorso fu del Milan di Pioli. Conta poco in effetti essere in testa a dicembre ma è comunque un upgrade rispetto al risultato ottenuto l’anno scorso di questi tempi.

Il lavoro è ancora lungo, la strada verso la riconferma del titolo ancora piena di ostacoli e criticità. Il calendario nerazzurro tra gennaio e febbraio sarà da “manicomio”, tra Coppa Italia, Supercoppa e big match, prima del Liverpool in Champions l’Inter non avrà respiro e dovrà cercare di evitare in tutti i modi anche solo mezzo passo falso.

I giocatori dell’Inter tra Europei, Coppa America, campionato, Champions e pause nazionali, non si sono mai fermati e alcuni rischiano di avere la spia della riserva accesa. Lo stesso Barella, che non salta mai un minuto (contro il Torino non ci sarà per squalifica e potrà finalmente rifiatare), comincia a lasciare qualcosa agli avversari anche a livello fisico nonostante rimanga sempre decisivo per le sorti della sua squadra.

Serve una pausa e la sosta natalizia dovrà essere utile per ricaricare le pile.

Ma c’è da fare un ultimo sforzo, c’è da stringere i denti e dare tutto a San Siro contro il Torino per chiudere al meglio questo vincente 2021.

Per Inzaghi non sarà facile, battere il Torino vorrebbe dire vincere contro un avversario ostico e ancor di più significherebbe andare in vacanza più sereni e rilassati.

Ma gennaio sarà anche il mese di Marotta e Ausilio. Molti definiscono la rosa interista come quella più profonda e completa. Secondo me però a centrocampo qualche incognita continua ad esserci nelle “seconde linee”. Vecino è in scadenza e sembra voler ritrovare motivazioni altrove, Vidal vorrebbe essere più protagonista mentre Sensi ha pochissimi minuti nella gambe da troppo tempo. Gagliardini è l’unica alternativa che garantisce continuità di presenza. Serve un centrocampista che dia fiato ai tre titolari e se si potesse arrivare a uno come Nandez sarebbe l’apoteosi del successo.

Gennaio si avvicina e dopo tanto giocare un po’ di vacanza non fa certo male a nessuno, ma prima c’è da stringere i denti ancora per 90 minuti.