L’Inter accetta i suoi limiti, resiste e poi vince

L’Inter accetta i suoi limiti, resiste e poi vinceTUTTOmercatoWEB.com
domenica 3 ottobre 2021, 07:56Editoriale
di Lapo De Carlo

E’ già accaduto altre volte di vedere un Inter apparentemente disarmata questa stagione.
Ci è già capitato di avere cattive sensazioni, salvo ricredersi, grazie dopo la reazione della squadra e constatare le due facce di una formazione che vive e sue imperfezioni con consapevolezza.
La vittoria è arrivata perché Inzaghi ha avuto spregiudicatezza e i nuovi entrati hanno messo in campo la giusta mentalità. Il quadruplo cambio è stato un segnale rischioso ma calcolato.


Vanno comprese meglio le ragioni che impediscono a troppi giocatori di esprimersi con la stessa efficacia dell’anno scorso, come Bastoni e ieri sera De Vrij, mentre appare evidente che Brozovic patisca la pressione che gli viene puntualmente riservata da ogni avversario, ora che non ha più Eriksen ma il solo Barella con cui dialogare.
Mancano dei tasselli ai quali dovrà porre riparo Inzaghi e a gennaio la società, ma al netto dell’ottima intuizione nei cambi, sembra che questa Inter sia anche troppo lunga e abbia meno ferocia degli ultimi due anni. Qualcosa che non riguarda le partenze eccellenti ma un’identità che fatica a ritrovare.
La partita:
Nel primo tempo l’Inter parte bene e costruisce un paio di occasioni interessanti, la più ghiotta con Barella.
Dopo un quarto d’ora la squadra si appiattisce e permette al Sassuolo di arrivare facilmente in direzione della propria area e soprattutto fa fatica in ogni fraseggio.


Tanta imprecisione in fase di impostazione, errori individuali e una trequarti che viene lasciata agli avversari, fino al gol che arriva a metà del primo tempo quando, dopo un'altra leggerezza in un disimpegno, Boga si ritrova in area e trova la gamba di Skriniar. Rigore che Handanovic per poco non para e Sassuolo in vantaggio.  
La reazione non è travolgente, tanto più che i neroverdi vanno di nuovo vicini al gol con Lopez ma poco dopo Barella ha un’occasione che impegna severamente Consigli.
Berardi tenta l’eurogol e nel finale del primo tempo Defrel si ritrova solo davanti ad Handanovic, il quale trova il tempo giusto dell’uscita. Il portiere arriva dopo ma non può sparire, fa di tutto per evitare il francese che accortosi di aver perso l’occasione si butta speculando sul contatto con la schiena di Handanovic. Proteste ma nessuna espulsione ed è giusto così.
Il secondo tempo l’Inter lo inizia malissimo, giocando priva di energia e senza idee. Non si esce dalla propria metacampo e si subisce qualunque iniziativa del Sassuolo che va vicinissimo al raddoppio, specie grazie ad un Boga immarcabile. Dieci minuti dopo Djuricic sfrutta una ribattuta di Handanovic su tiro, neanche a dirlo, di Boga, ma Bastoni salva. Immediatamente dopo Simone Inzaghi provvede alla rivoluzione. Sostituisce Correa, Dumfries, Bastoni e Calhanoglu e mette dentro Dzeko, Darmian, Dimarco e Vidal.
In un amen la squadra viene svegliata dai sali del tecnico che con quella scelta ridà un’anima ad una formazione che fino a quel momento è bolsa, quasi riluttante.
Dzeko, imbeccato da Perisic trova subito il pareggio e la gara cambia immediatamente, poi arriva il rigore battuto bene da Lautaro, il quale spiazza Consigli e spinge definitivamente la partita nella direzione giusta. Il sassuolo reagisce in modo scomposto ma senza riuscire più a combinare molto.
Ci sono cose che ancora non funzionano e per le quali ci vorrà tempo.
Calhanoglu nel 3 5 2 sembra destinato a lasciare il posto a Vidal. Non è una mezzala, lo si sapeva da prima e l’unica soluzione potrebbe essere quella di metterlo in un 3 5 1 1 dove però si dovrebbe rinunciare ad una punta.
A questo proposito Correa è parso impalpabile e dipende anche in questo caso dalla collocazione, più che dalla volontà. Diverso il discorso per Dumfries, che nel primo tempo è andato inspiegabilmente a destra a commettere un fallo in fase di ripiegamento, poi dietro a De Vrij a recuperare un pallone, si è mosso anche davanti e naturalmente nella sua fascia di competenza. Prima di definirlo va atteso nella sua evoluzione che oggi pare più un’involuzione. Bastoni ha un evidente problema fisico da ci non riesce a recuperare.
Sanchez invece ha pensato male di fare un commento poco felice in una storia su instagram, quasi dichiarando che a breve lascerà l’Inter.
Si possono migliorare ancora parecchi dettagli ma non c’è tempo, non c’è modo di lavorare insieme tra soste per le nazionali e partite ogni tre giorni. Sarà una lunga emergenza nella quale Inzaghi dovrà pensare solo a fare risultato. Il resto verrà
Amala