L'Inter accende i reattori, anzi i reattorini
Il Raduno ad Appiano di domani sera sarà il primo atto ufficiale dall’Inter 2023-24 ma, a differenza degli antichi raduni, anche questa volta la Rosa non sarà al completo. Ad esempio i portieri: quest’anno l’Inter ha deciso di cambiarli tutti e tre insieme, cosa che non accadeva dal 1999-00 con Marcello Lippi quando al posto dei dimissionati Pagliuca, Frey e Mazzantini arrivarono Peruzzi, Ferron e Frezzolini.
L’idea è che i tre portieri, dopo l’addio simultaneo di Onana, Handanovic e Cordaz, siano il giovane Anatoliy Trubin, l’esperto Yann Sommer e Raffaele Di Gennaro, l’unico, appena arrivato dal Gubbio, che potrà aggregarsi a breve. Come Cordaz, anche Di Gennaro è un ‘canterano’, nel senso che si formato calcisticamente nell’Inter, dove ha svolto tutta la trafila nelle Giovanili dal 2002 al 2013 prima di girovagare tra Cittadella, Latina, Ternana, Spezia, Catanzaro, Pescara e Gubbio, a parte un’unica stagione di rientro nel 2018-19, quando entrò nella lista Champions come quarto portiere nell’Inter di Spalletti.
Gli altri portieri presenti saranno il figlio d’arte Filip Stankovic e il famigerato Ionut Radu, appena retrocesso in Francia con l’Auxerre, al quale non ha purtroppo risparmiato un paio di papere che sono costate al club francese la retrocessione. Entrambi andranno presto altrove, come diversi altri giocatori solo di passaggio e in cerca di collocazione. Come spiegato, non ci saranno Onana, ormai vicinissimo al Manchester United con plusvalenza record per l’Inter, Handanovic, che ancora deve ufficialmente decidere cosa fare e Cordaz, al qual è stato proposto un ruolo tecnico in Arabia Saudita, mentre oltre a Di Gennaro bisognerà vedere se Trubin e Sommer saranno davvero nerazzurri perché, al di là delle volontà di entrambi di venire all’Inter, sia per l’uno che per l’altro i club di provenienza stanno creando qualche intoppo imprevisto. Vedremo.
Certamente non ci sarà Lukaku, perché la trattativa con il Chelsea per il Romelu-ter, questa volta però con obbligo di riscatto l’anno prossimo, è avviatissima ma non così rapida nella chiusura.
Sebbene non tutti al primo giorno di lavoro, i nuovi acquisti e i confermati arruolati sono: Frattesi, Thuram, Bastoni, De Vrij, Acerbi, Dimarco, Darmian, Asllani, Barella, Çalhanoğlu, Mkhitaryan, Dumfries e Lautaro. A loro si aggiungerà a breve Yann Aurel Bisseck, già a Milano per le visite mediche e la firma sul contratto.
Nell’organico a disposizione di Simone Inzaghi nei primi giorni di lavoro ci saranno poi diversi giocatori in transito verso una nuova sistemazione: dai giovani Valentin Carboni e Francesco Pio Esposito, che hanno rinnovato i loro contratti con l’Inter, a Fabbian e Oristanio, che verranno collocati in Serie A, magari in prestito con la possibilità per l’Inter di esercitare un contro-riscatto. Da capire che destino avranno Lazaro e Sensi, entrambi in scadenza tra un anno e quindi con scarso margine per alzare il prezzo davanti a eventuali acquirenti. Tra l’altro, a proposito di Sensi, Ausilio ha spiegato che i centrocampisti in rosa, una volta usciti Brozovic e Gagliardini, dovranno tornare ad essere sei: oltre ai 4 confermati Asllani, Barella, Çalhanoğlu e Mkhitaryan e al nuovo acquisto Frattesi, per il sesto centrocampista di completamento l’Inter pare voler tornare sul Mercato piuttosto che affidarsi ancora una volta a Sensi, perseguitato a lungo da infortuni in serie. La sensazione quindi è che Stefano non farà parte della nuova rosa, ma mai dire mai. Oltre all’ultimo centrocampista, l’Inter deve prendere ancora un difensore di riserva e due esterni come alternative a Dumfries e Dimarco, visto che Gosens continua ad essere in uscita. E poi c’è il discorso della quarta punta: dopo Lautaro, Thuram e Lukaku, l’Inter vorrebbe provare a sostituire Correa, reduce da due anni insoddisfacenti e il nome di Federico Bonazzoli, anche per lui sarebbe un ritorno, continua a restare caldo.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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