Inizia un tour de force: bisogna tapparsi le orecchie di fronte ai brusii e ai mugugni di chi vorrebbe vincerle tutte
Siete divisi lo so. C'è chi dopo il pareggio contro la Real Sociedad ha storto il naso giudicando la situazione come un'occasione persa e chi, come me, ha accolto il secondo posto nel girone come un risultato accettabile senza troppi rimpianti. In fin dei conti Inzaghi ha detto il vero, l'Inter chiude il girone di Champions da imbattuta (non succedeva da 20 anni) con una qualificazione ottenuta alla quarta partita (non accadeva da più di 15 anni) e con 12 punti a pari merito con la Real.
Certo si può anche dire che il girone era abbordabile e che l'Inter delle quattro era la più forte, ma non sempre questa discriminate è replica fedele dei risultati in campo. Basta guardare il girone del Milan dove il PSG, sulla carta la migliore del gruppo, ha chiuso seconda dietro il Borussia Dortmund. Sinceramente mi riesce difficile criticare una squadra che negli ultimi 8 mesi ha perso davvero pochi colpi. Il finale della scorsa stagione è stato a un passo dall'essere trionfale e la prima parte di questo nuovo anno è stato ai limiti del percorso netto. Bisogna essere obiettivi, nessuna squadra è esente da errori, tantomeno la nostra.
La squadra costruita da Marotta è messa in campo da mister Inzaghi è sicuramente molto competitiva ma assolutamente non invincibile, può sbagliare, pareggiare o cadere, è umana e non immortale. Però cosa vuoi dire a un gruppo cha a metà dicembre gioca bene, è primo in classifica in campionato con il miglior attacco e la miglior difesa della serie A e si è garantita gli ottavi di Champions dopo sole 4 partite? Io direi nulla.
Poi, per carità, si può sempre migliorare e alla fine si deve vincere. C'è chi, comprensibilmente, non è stato d'accordo con la formazione del mister, un turnover massiccio in una partita che valeva il primo posto, con la sostituzione di Thuram non accettata da molti tifosi. Ok il francese stava dominando, in campo era il fattore, l'uomo che dava la sensazione di poter affondare la zampata vincente. Ma Inzaghi sa qual è la priorità di questa stagione e, a costo di rinunciare a qualche cosa d'altro, preferisce tenersi fresche le forze in vista delle partite di campionato.
La Lazio non è un cliente facile. L'Inter giocherà ancora in trasferta dopo l'Atalanta, la Juve, il Napoli e il Benfica in solo un mese. Un tour de force che ha bisogno di essere gestito tappandosi le orecchie di fronte ai brusii e ai mugugni di chi vorrebbe vincere sempre tutte le partite. Ovvio tutti lo vorremmo ma, mai come in questa situazione, bisogna anche essere realisti. Ci sono tanti infortunati e tantissimi impegni, il turnover va gestito, le forze dei ragazzi anche e Simone lo sta facendo con lungimiranza a carattere. Adesso si fa all in sul campionato mentre per la Champions aspettiamo lunedì il sorteggio per poi rivederci a febbraio.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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