Dimarco può essere il nuovo Perisic: Inzaghi prenda appunti
Non c’è molto da pensare e non ci sono troppi giri di parole da usare per spiegare che, alle volte, si può entrare nella storia anche senza per forza averlo sognato o programmato. Può essere anche solo una questione di attimi o di centimetri, oppure bisogna avere il merito e la fortuna di trovarsi nel posto giusto al momento giusto. Quello che è certo è che non bisogna esitare, quel momento alla fine nonostante tutto te lo devi andare a prendere tu, quando l’occasione si presenta la devi afferrare con le tue mani, nessuno può agire al posto tuo. Dimarco questo momento se lo sta godendo adesso dopo esserselo meritato e, infine, preso!
Lui, che da tifoso nerazzurro, si è trovato a indossare la maglia dei campioni d’Italia esultando per un gol sotto la sua curva, oppure disperandosi per un rigore sbagliato al minuto 90 che poteva significare vittoria, tre punti ed esultanza sfrenata davanti ai suoi ex colleghi di tifo. Lui si è fatto trovare pronto. Federico Dimarco segna il gol numero 1500 della storia della nazionale Italiana 4 volte campione del Mondo e campione d’Europa in carica (e questo nessuno ce lo toglie), la sua prima rete con la maglia azzurra, entrando così di diritto nella storia del calcio italiano. Il gol numero mille fu segnato nel 1997 da un giovanissimo Bobo Vieri che poi diventò uno dei più forti centravanti italiani della storia. “Dima” si è preso il momento e, senza dubbio, se lo merita.
Il gol è stato solo la ciliegina sulla torta di una prestazione davvero importante.
L’ex laterale del Verona ha giocato a tutta fascia sulla sinistra risultando, alla fine, il migliore in campo degli uomini schierati da Mancini contro l’Ungheria.
Quella contro la nazionale dell’italianissimo Marco Rossi non era un match facile, anzi contro l’Ungheria Mancini si giocava tutto: la vittoria, la qualificazione alle final four di Nations League e la testa di serie ai sorteggi dei prossimi Europei che ci vedranno campioni uscenti.
La partita aveva tutti i crismi del match da dentro o fuori e la pressione, per una nazionale reduce dall’eliminazione dal Mondiale, era quindi altissima. Non era facile giocare bene e affermarsi soprattutto per i giocatori che non sono abituati a vestire con continuità la maglia del proprio paese.
Dimarco però non ha tremato, ha messo in campo tutto se stesso e ha ottenuto un risultato che migliore non poteva essere.
Mancini, che di giovani se ne intende e che conosce bene Dimarco, non ha esitato a puntare su di lui come uomo a tuta fascia. Inzaghi avrà assistito e preso ulteriori appunti, se ci si lavora bene Dimarco può essere l’uomo giusto per essere il nuovo Perisic, non più quindi terzo di difesa (dove qualche difficoltà l’ha incontrata) ma esterno di sinistra a tutta fascia bravo a chiudere, interdire, costruire e finalizzare.
L’Inter sta puntando su Federico da ormai due anni, non è un mistero che staff dirigenziale e tecnico abbiano piena fiducia nel ragazzo. L’equivoco nasce dal ruolo da affidare al giocatore. Credo che, dopo tante partite, ormai si sia capito che l’ex veronese dia il meglio come esterno sinistro a tutta fascia senza troppi pensieri e senza troppi dubbi.
Dimarco non ha problemi, gioca dove gli dicono di giocare e dare il massimo per lui non è un problema, ma se bisogna aiutarlo ad affermarsi credo sia anche schierarlo dove meglio rende senza confondergli troppo le idee.
La personalità non gli manca, il momento è d’oro e il gol che lo consegna alla storia della nazionale lo certifica e testimonia. Ora tocca a Inzaghi rendere il suo gioiellino più splendente che mai, magari facendolo correre avanti e indietro sulla fascia sinistra.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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