Con la Fiorentina c'è una sconfitta da vendicare. E il mercato è da otto pieno

Con la Fiorentina c'è una sconfitta da vendicare. E il mercato è da otto pienoTUTTOmercatoWEB.com
domenica 3 settembre 2023, 14:05Editoriale
di Gabriele Borzillo

Stasera di nuovo in campo. Stasera gioca l’Inter. E gioca contro una squadra fastidiosa calcisticamente, ostica da sempre, quasi mai arrendevole. Stasera al Mezza va in scena la Fiorentina. Vero, la Viola ha iniziato il campionato a corrente alternata: giornata uno da lustrarsi gli occhi, giornata due harakiri casalingo, nel mezzo ombre viennesi spazzate via nel ritorno dei preliminari di Conference League dalla doppietta della punta di diamante a disposizione di Vincenzo Italiano, Nico Gonzales da Belén de Escobar, un tiro di schioppo da Buenos Aires. Senza dimenticare che c’è una sconfitta da vendicare, sportivamente parlando: quella della passata stagione, quello zero a uno con gol falliti a porta vuota in maniera imbarazzante, succede quando non sei un centravanti d’area di rigore, un finalizzatore diciamo. Certo, poi la memoria è labile e va a convenienza: un esempio? Presto fatto. Abbiamo menato il torrone a Gagliardini anni e anni per il gol divorato da metri pochissimi contro il Sassuolo, traversa che ancora oggi sta tremando al solo ricordo. Lo dico perché succede anche ai presunti più bravi di sbagliare, presunti, capita a chiunque e chiudiamo l’argomento.

Quale Inter vedremo? La solita, quella delle prima due giornate. Simone Inzaghi ha cominciato da dove aveva finito: avesse avuto a disposizione Onana e Dzeko, avrebbero iniziato loro, giusto per chiarire il concetto. Il Mister va coi suoi in questo inizio di campionato, con quelli della cavalcata pazzesca nel finale della passata stagione, quelli che sono arrivati a Istanbul giocando una gran partita, perfino meglio di chi la coppa, alla fine, l’ha portata a casa, ahinoi. Quindi nessuno stravolgimento, in attesa che Pavard si prenda il ruolo che gli compete in campo: il giovanotto francese porta con sé un palmarès così importante da non aver bisogno di nessun acclimatamento, né il Meazza può fargli tremare le gambe dall’alto della sua enorme esperienza pallonara.

È un mercato da otto pieno quello appena conclusosi, con Klaassen ciliegina sulla torta di due mesi da montagne russe. Lo dico immediatamente, così da non lasciare la minima ombra di dubbio. I dirigenti hanno lavorato in maniera splendida con quanto avevano a disposizione. Ogni ruolo viene coperto da un sostituto che sostituto non è, è semplicemente un titolare aggiunto. Negare questa evidenza è esercizio di preconcetto. Poi, sia chiaro, ciascuno è liberissimo di avere una propria visione: e del calcio, e del mercato. Però, di fronte a cotanta abbondanza, un applauso a chi ha operato tra mille problematiche e difficoltà va fatto. Dovremo solo avere pazienza per gustarci appieno la rosa messa a disposizione di Simone da Piacenza: dire oggi perché non gioca tizio o perché sta in panca caio, giornata numero tre del massimo campionato, mi pare esercizio poco utile. Ci sarà tempo per tutti, ci sarà spazio per tutti: sappiamo benissimo come è fatto Inzaghi, lo conosciamo ormai da qualche anno. Dunque tempo al tempo.

In tutto ciò, tornando a inizio editoriale, stasera gioca l’Inter. Personalmente mi aspetto di vedere una squadra che faccia ciò che gli riesce meglio: giocar bene.

Avanti l’Effecì.

Alla prossima.