Allarme nerazzurro: quello che non va a una settimana dal via. Dov’è il centrocampo?

Allarme nerazzurro: quello che non va a una settimana dal via. Dov’è il centrocampo?TUTTOmercatoWEB.com
lunedì 8 agosto 2022, 00:00Editoriale
di Tancredi Palmeri

Fatto salvo che il calcio d’agosto sempre calcio d’agosto rimane, in positivo e in negativo; fatto salvo che i rivali si pesano; ma a una settimana dall’inizio del campionato i test si trasformano da amichevoli a prove generali. E quindi hanno tutt’altra importanza. E soprattutto, quanto visto sull’Inter contro il Villarreal diventa più serio perché già ricorrente nelle varie amichevoli.

Niente di irreversibile ovviamente, basti pensare a come l’anno scorso l’Inter a fine ottobre fu capace di dare una giravolta alle prestazioni quando già sembrava spacciata, smentendo tutti me per primo.

Ma ci sono problemi che sono più o meno evidenti, e soprattutto uno in particolare sembra necessitare un intervento strutturale a livello tattico da parte di Simone Inzaghi.

Gli errori tecnici, quelli sotto porta o in copertura, o la velocità dell’azione e della giocata, migliorano con l’aumentare della condizione. Alcuni dei limiti visti nell’Inter sono dovuti a quelli, è normale e fisiologico.

Ma in tutte le amichevoli, e ancora di più contro il Villarreal, si è vista una preoccupante scomparsa del centrocampo in fase difensiva.

Sia chiaro: l’Inter è sicuramente la squadra tra le grandi che si espone di più, con baricentro più alto, che vuole impossessarsi della partita spregiudicatamente. Dunque è ovvio che la difesa e l’equilibrio siano più vulnerabili.

Ma per questo è altrettanto ovvio, e Simone ne è ben consapevole, che la fase difensiva armonizzata soprattutto tra centrocampo e difesa è il perno fondamentale.

Contro il Villarreal, così come in tutte le altre partite ma contro avversari minori, si è visto un centrocampo sistematicamente in ritardo nel recuperare, nello schermare la difesa, nello scalare rapidamente per intercettare il pallone o semplicemente non esporre dietro i 3 centrali e l’esterno basso agli uno contro uno. Né Lautaro né soprattutto Lukaku per ora aiutano in rientro, ma è al reparto di mezzo che tocca la protezione e l’ordine: gli avversari hanno regolarmente 30 metri di campo sulle transizioni fino al limite dell’area, il play di turno e Barella e Calhanoglu sono costretti a rincorrere disordinatamente, la fase difensiva diventa sempre automaticamente contropiede subito e non c’è gestione del pericolo.

La costruzione in fase di possesso è compassata e prevedibile, ma questo ci sta visto che non siamo nemmeno all’inizio.

Ma perdere il pallone e trovarsi in 6 oltre la linea non è sostenibile. Si sa: gli avversari si chiudono contro l’inter. Ma è per questo che non si può peccare di ingenuità, e - se non c’è ancora la gamba per suturare in corsa le palle perse - bisogna fare i conti con quanto si può rischiare al momento. Hanno una responsabilità particolare Barella, Calhanoglu e Brozovic/Asslani, e devono lavorare assieme di equilibrio e corsa.

E a proposito: va bene che c’è Lukaku davanti, ma inutile farsi prendere dalla fregola delle palle alte per lui a scavalcare la costruzione. Contro il Villarreal se ne sono viste come mai l’anno scorso, e all’Inter proprio non servono considerando quanto sappia giocare bene in fraseggio e palla a terra.