BAR ZILLO - Mai sosta fu tanto sgradita

BAR ZILLO - Mai sosta fu tanto sgraditaTUTTOmercatoWEB.com
martedì 15 novembre 2022, 08:00Bar Zillo
di Gabriele Borzillo

Che palle, ci si ferma fino al 4 gennaio per il nulla, un mondiale imbarazzante costruito in nome e per conto dei denari, non mi venite a raccontare dell’aiuto al movimento calcistico di quella parte del mondo che offendete la mia minima intelligenza, accidenti. Stadi da sessantamila posti tirati su in pochissimo tempo, impianti di condizionamento compresi, utilizzo dal primo secondo dopo la finale praticamente zero, con la sabbia che se li divorerà metro dopo metro in uno scenario fantascientifico allucinante. Oltre seimilacinquecento (6.500, non 650) morti per il divertimento (divertimento cosa? Quale?) dei tifosi di tutto il mondo, gli stessi a cui stanno velocemente girando gli zebedei per una sosta che più sosta non si poteva. Blatter, qualche tempo fa, si cosparse il capino di cenere riconoscendo, bontà sua, la pessima scelta fatta: facile dirlo adesso, magari sarebbe stato meglio evitare la manfrina fin da subito ma, di fronte ai denari, tutti quanti sfoggiano il miglior repertorio di risposte noiose e scontate.

Comunque, questa roba qui a parte e cambiando discorso tornando a parlare di Inter, tanto ormai i giochi sono belli che fatti e assisteremo allo spettacolino volenti o nolenti, la squadra vista a Bergamo l’ho trovata in crescita e, soprattutto, convinta delle proprie idee e capacità. Tosta, quadrata, fisicamente dominante, ha sofferto la prima mezz’ora avversaria per poi salire in cattedra: non tragga in inganno il risultato finale, il due a tre è figlio della solita, assurda distrazione difensiva utile a far salire la pressione nei dieci minuti finali ai tifosi del cielo e della notte, per la serie come complicarsi una partita in totale controllo e prendere gol, l’ennesimo, da una situazione di palla inattiva pur potendo schierare tre centrali che il più basso mi mangia in testa, e io supero di poco il metro e ottanta. L’Inter ha vinto sei delle ultime sette partite, recuperando un po’ su tutti fatta eccezione per il Napoli, campionato a sé il suo, e la Juventus, alla quale ha cortesemente regalato tre punti con un secondo tempo inspiegabile dopo aver dominato in lungo e in largo il primo, solito peccato di sottovalutazione di cui ha parlato anche Acerbi poco prima della gara di Bergamo. I nerazzurri battono, finalmente, un’avversaria diretta nella corsa alle posizioni nobili della classifica, era anche l’ora verrebbe da dire. Oggi come oggi non so se l’Inter sia la squadra più in forma del campionato: qualora non lo fosse beh, sarebbe la seconda. Ecco perché fermarsi è un peccato. Considerando poi per fare quel che andranno a fare, un peccato mortale, una pagina non delle migliori per mondo pallonaro in generale.

Alla prossima.