BAR ZILLO - Lo Scudetto possibile

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venerdì 12 novembre 2021, 08:00Bar Zillo
di Gabriele Borzillo

Cosa volete che dica, sarò il solito, patetico e romantico ottimista, quello del bicchiere costantemente mezzo pieno. Ma, nella seconda stella, continuo a crederci. Per quale motivo dovrei abdicare a novembre, nemmeno un terzo di campionato, con un calendario che, Napoli a parte, trovo prevalentemente in discesa fino alla fine del girone d’andata? L’idea che mi sono fatto è quella di una squadra forte: non ricordo, però potrei essere debole di memoria, dirette concorrenti fino a oggi capaci di metterci sotto. L’unica, per tratti di partita perché per altri parliamo dell’esatto contrario, potrebbe essere stata l’Atalanta, quel giorno miglior prestazione dell’anno per gli orobici. Anche lì: segni il maledettissimo e schifoso calcio di rigore (questa storia dei rigori sta iniziando a frantumare gli zebedei, vediamo di metterci una bella pietra sopra: uno li tira, non chi ne ha voglia, non siamo all’oratorio che il pallone è mio e tiro io) e forse, oggi, parleremmo con due punti in più in classifica. Sarà poco, a me anche due punti farebbero comodo. E mi taccio sulla vista acuta del varista Guida, altri due punti regalati ad un’avversaria che non ha fatto un tiro uno degno di nota verso Handanovic in novanta minuti.

Con la Lazio, ricordiamo, dominio per settanta minuti, tutti a guardarsi nella fonte come novelli Narciso, spazio al cinismo pari a zero e partita persa regalando un quarto d’ora di follia agli avversari. Il derby è ancora lì, col rigore sbagliato, le occasioni buttate al vento e le chiacchiere dei giorni successivi: traccio un velo su cose lette, più divertenti che altro, per rispetto e non certo per una benché minima condivisione. Poi il calcio è bello proprio per la lettura che ciascuno di noi ne dà: ma un conto è una lettura, un altro un racconto di fatti lievemente, diciamo così, distorti dal contesto reale. Lasciamo stare, và.

La squadra gioca, in alcuni momenti anche parecchio bene, di certo meglio dell’Inter spietata e vincente della passata stagione. E uno potrebbe dire: quindi? Azz me ne frega, preferivo essere meno bello da vedere e più avanti in classifica. Vero.

Com’è altrettanto vero che questa squadra non può e non potrà giocare come quella precedente. Troppe le differenze, troppi gli uomini venuti meno e, di sicuro, degnamente sostituiti, ma pur sempre con pari ruolo diversi per movimenti, fisicità, corsa e cinismo.

Pazientiamo: lo abbiamo fatto per un decennio sostenendo squadre veramente come innamorati, visti i risultati. Adesso il gioco si fa divertente e ci martelliamo le unghie delle dita dei piedi?

Alla prossima.