BAR ZILLO - Libertà di espressione. Critico Inzaghi perché vorrei tanto vedere qualcosa di diverso

BAR ZILLO - Libertà di espressione. Critico Inzaghi perché vorrei tanto vedere qualcosa di diversoTUTTOmercatoWEB.com
giovedì 16 febbraio 2023, 20:15Bar Zillo
di Gabriele Borzillo

Il calcio è bello perché è vario, un po’ come il mondo. Ciascuno di noi ha la propria idea, il proprio modo di leggerlo, il proprio modo di interpretarlo. E siccome viviamo - mi hanno sempre raccontato - in uno stato democratico, come in tutti gli stati democratici che si rispettino esiste il diritto alla critica, la libertà di pensiero e parola, quando costruttivi e non fine a loro stessi, urlati alla luna tanto per urlare. Che poi, ricordiamolo tutti quanti a scanso di equivoci, stiamo parlando di pallone, quell’oggetto rotondo di cuoio rincorso da ventidue giovanotti in mutande. Quindi, poiché ciarliamo non di problemi fondamentali per l’umanità, bisogna imparare a prendersi poco sul serio, questo è il mio pensiero. Nel corso di un campionato, dura nove mesi, mica tre settimane o un giorno solo come in Groenlandia, si attraversano fasi di alti e bassi, momenti più o meno esaltanti, normale. O tutti noi siamo sempre al massimo, sempre bravissimi, sempre bellissimi, sempre immacolati che di fare un errore non se ne parla? Quindi a maggior ragione il calcio, che raccoglie le attenzioni della maggior parte di popolazione italica e non solo, diciamo che raccoglie il maggior numero di praticanti al mondo, forse se la gioca col nuoto ma siamo lì, di certo è il più popolare staccando il cricket, incredibilmente secondo, di un miliardo di tifosi circa, bruscolini, è passibile di critiche, letture, interpretazioni.

Può capitare che se collezioni punti due contro tre squadre di media o bassa classifica nel momento in cui il tuo campionato dovrebbe correre, fare quel salto auspicato dai tifosi beh, domando scusa, qualche critica la trovo corretta. Ripetiamo, costruttiva, che scrivere o ululare tizio out, cacciatelo, incapace e chi più ne ha più ne metta non porta a nulla, dove per nulla intendo nulla. Ora, l’Inter ha miseramente intascato pochissimo in un filotto che avrebbe potuto e, soprattutto, dovuto portarci a navigare in acque tranquille, lontano dalle liti di condominio per assicurarsi un posto Champions. Colpa dei giocatori? Certo, e chi lo nega. Ma non è sempre e completamente colpa di chi scende in campo: a volte anche chi allena, al netto del cospicuo stipendio, dovrebbe avere piani alternativi al modulo privilegiato. Quindi sì, quindi in questo momento, pur continuando a ritenere Simone Inzaghi il meglio che ci possiamo permettere oggi, trovo riduttivo il modulino trito e ritrito, sempre quello, sempre gli stessi cambi ruolo per ruolo, mai qualcosa di innovativo. Tutto qui. E lo critico, certo che lo critico. Perché vorrei tanto vedere qualcosa di diverso. Che non significa cacciatelo, significa esercitare un diritto sacrosanto, nei termini dell’educazione più elementare.

Alla prossima.