BAR ZILLO - Chi non ti aspetti: Simone!

BAR ZILLO - Chi non ti aspetti: Simone!TUTTOmercatoWEB.com
sabato 25 dicembre 2021, 13:00Bar Zillo
di Gabriele Borzillo

Lo dico, anzi scrivo, e non lo nego: a me Simone Inzaghi ha letteralmente stupito. E non perché è primo in classifica, sarebbe troppo facile altrimenti. No, mi ha stupito per la capacità, non da tutti, di approcciare con la grande piazza come se fosse stata roba sua da sempre. Sì, certo, d’accordo, alla fine il nostro proviene dalla Lazio, non da qualche piccolo campetto di paese. E la Lazio, fino a prova contraria, in queste ultime stagioni è stata la squadra che maggiormente, insieme al Napoli, ha infastidito la Juventus. Però, per quanto Roma sia certamente una piazza importante beh, chiedo venia se mi sono perso qualcosa per strada, a memoria non ricordo l’obbligo costante, anno dopo anno, di vincere qualcosa o essere assoluti protagonisti del campionato. Insomma, l’anno sabbatico di tanto in tanto ce lo si può prendere, non succede mica nulla.

Qui no. Qui non esistono anni sabbatici. Qui i tifosi ancora ricordano tempi recenti privi di ogni senso pallonaro, fatta eccezione per la maglia: e, nonostante tutto, Meazza sempre pieno a cantare ed incitare chiunque avesse sulle spalle i colori del cielo e della notte. Inoltre, siamo onesti, Simone si è trovato catapultato nella nuova avventura proprio mentre gli vendevano Hakimi, mica gnegnegne. Poi, dopo essere stato ammaliato dall’ex centravanti che ne aveva tessuto le lodi urlando al mondo intero...ho parlato con Inzaghi, voglio restare per vincere...è stato abbandonato perfino dal ragazzo di Anversa, tornato a giocare nella squadra per cui tifa fin da bambino. Lì, comprensibilmente, ha vacillato e un filo si è pure incazzato, raccontano. Poi, spiegato al tecnico piacentino che non si era trattato di decisione societaria ma del calciatore beh, si è rimboccato le maniche e, pian piano, ha iniziato la conquista di Appiano Gentile, opera complicata per chiunque. Senza urlare, senza strepitare, senza puntare i piedi, senza criticare pubblicamente le scelte dirigenziali, il mercato, i ristoranti da dieci o da cento euro.

Ha lavorato, coinvolgendo nel suo progetto la rosa intera. Certo, con gradualità, trovando difficoltà lungo il percorso, e altre ne troverà di certo da qui a fine stagione aggiungo, ma rispettando le doti naturali di ciascuno, invitandolo a giocare libero mentalmente, senza vincoli, senza muoverlo col joystick come in un giochino elettronico. E loro, i giocatori, hanno gradito. Giocano e corrono per il campo come tanti bambini contenti senza troppi tatticismi, senza troppe pressioni. Il prolungamento del contratto, per Simone, sembra essere dietro l’angolo.