BAR ZILLO - Analisi di mercato
E vabbè, parliamone di questo mercato che, per alcuni, minoranza ma pur sempre poco silenziosa, sta consegnando al campionato che verrà una rosa più debole, il calcio è bello proprio perché ciascuno ha la sua opinione giusta o sbagliata che sia, per me totalmente sbagliata ma poco importa, di quella della passata stagione. Beh, allora proviamo a dipanare questa matassa, questa squadra così poco competitiva.
In porta accanto ad Handanovic sempre nel centro del mirino, pure a Lens lo hanno accusato di essere in porta quando stava seduto tranquillamente in panca da venti minuti ma, si sa, se ad Appiano arriva una tromba d'aria è colpa di Samir, se non piove da non ricordo nemmeno quanto è colpa di Samir, aggiungeteci ciò che vi pare tanto è sempre colpa di Samir, è arrivato Onana. Ora, al di là della considerazione che può avere del ragazzo un tale che si chiama Samuel Eto'o, d'accordo è suo connazionale ma non mi sembra di ricordare prese di posizione così nette da parte di uno dei calciatori più forti che abbia mai avuto la fortuna di veder giocare da vicino, poi però arriva chissà chi a spiegarci la scarsezza del portiere camerunese, fa parte del gioco anche questo, André deve recuperare qualche mese di stop e fare amicizia col campionato italiano, più dal punto di vista delle critiche che del resto. A me piace, per me è forte e basta. Per me, sottolineo.
In difesa, OGGI (in maiuscolo così uno legge meglio), il reparto è semplicemente quello dell'ultimo biennio con l'aggiunta di Bellanova, tanto per cambiare scarso senza manco vedergli fare dieci partite ma gli esperti, quelli che con un'occhiata ti leggono il calciatore perché loro già sanno, fortunati, sono il pane dei social. Al posto dell'accoppiata Vecino-Vidal, il primo bloccato da infortuni e quant'altro, il secondo notato più che altro per la collezione di magliette del Flamengo e una Panda che nemmeno io quando facevo il militare, sono arrivati Asllani, tutti ne parlano un gran bene, e Enrico, ma cosa vuoi quello è vecchio e non rende, un downgrade pazzesco. Certo, brucia la permanenza di qualcuno là davanti e il non ingresso di qualcun altro, ma fa parte del gioco. Come brucia la partenza di Ivan, autore della sua miglior stagione da quando gioca a calcio. Meno forte? Sinceramente non credo. Una cosa credo: il dilanio quotidiano serve a poco, lasciamoli crescere e lavorare.
Alla prossima.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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