Scamacca: "In campo mi trasformo. Carattere e personalità importanti per fare la differenza"
Gianluca Scamacca, attaccante del Sassuolo, ha rilasciato un'intervista al canale della Lega Serie A, dove ha parlato di molti argomenti, cominciando dal suo modo di calciare il pallone: "Penso arrivi da qualcuno che mi ha messo la mano in testa, non lo so. Sono sempre stato ossessionato dal tiro e l'unica cosa che amavo fare da piccolo era calciare in porta e questo mi ha aiutato a migliorare".
Cosa le chiede l'allenatore lontano dalla porta?
"Lontano dalla porta il mister chiede un lavoro anche sporco, di venire incontro, di far girare la squadra, di andare lungo e io avendo queste caratteristiche mi sto adattando al suo modo di gioco".
Quanto sono importanti personalità e carattere?
"Molto per un giocatore che vuole ambire a cose importanti e fare la differenza. Io personalmente quando entro in campo mi trasformo, non ci sono amici e fratelli in campo".
Che ricordi ha del primo gol in A nel derby di Genova?
"Mi sono ritrovato titolare. Avevo il sogno nel cassetto di fare il gol in Serie A ed è arrivato nel derby, è stato tanto, tanto, tanto bello".
Che cosa pensa di Dionisi?
"È stato molto chiaro dall'inizio e lo devo ringraziare perché mi ha aiutato in questi mesi e mi aiuterà ancora nei prossimi. Ha delle idee chiare e ben precise e io lo sto seguendo. È stato il primo a credere tanto in me".
Quest'anno ha realizzato un bellissimo gol contro il Milan.
"Il gol più bello in tutti i sensi è stato a San Siro contro il Milan: non mi sarei mai segnato di fare un gol del genere in una partita così. Volevo tirare così: o finiva in tribuna o finiva così".
Qual è la sua opinione sul paragone con Ibrahimovic?
"È uno degli attaccanti più forti. Il paragone è un motivo d'orgoglio, perché è un campione. Aver vinto quella partita mi ha dato di più che aver battuto un singolo, è stata una partita perfetta".
Come si trova nel tridente con Berardi e Raspadori?
"Il mio rapporto con loro è ottimo. In campo ci capiamo, andiamo d'accordo. Quando metti in campo tre giocatori di qualità vanno da soli, c'è intesa".
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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