Champions, Luis Enrique a voce alta: "Inter abituata a giocare le finali, ma il PSG meriterebbe di vincere"

Il Paris Saint-Germain è in finale di Champions League, ma come l'Inter dovrà stilare un programma adeguato per arrivare al 31 maggio in piena salute e con le pile mentali ricaricate a dovere per affrontare l'ultimo atto del torneo a Monaco di Baviera. Luis Enrique, allenatore della squadra transalpina, ne ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del match contro il Montpellier: "Abbiamo un piano definito, che dipende dal minutaggio e dagli spostamenti durante la stagione. Bisogna bilanciare tutto questo per arrivare nelle migliori condizioni per le due finali. Quando la finale di Champions League sarà passata, la stragrande maggioranza andrà in Nazionale. Ogni giocatore ha bisogno di un piano personalizzato. Ci siamo riusciti, mancano le ultime partite per raggiungere i nostri obiettivi. I giocatori devono arrivare mentalmente freschi".
Come sta Dembélé: "Ousmane sta benissimo. Si è allenato con la squadra oggi, voleva essere qui anche se aveva il permesso dello staff; è quello che consideriamo un tempo di riposo adeguato. Ma se ha bisogno di allenarsi è completamente libero di farlo". Mentre sul calendario: "Mi preoccupo molto poco di questo genere di cose. Ciò che mi preoccupa di più è che i giocatori possano riposare bene. Il 24 maggio ci sarà una finale (la Coppa di Francia) e il 31 maggio ci sarà un'altra finale. Il calendario mi sembra perfetto".
Aria di turnover per i già laureati campioni di Francia: "Quelli che hanno giocato molto hanno bisogno di riposare, quindi dovrò portare qualche giovane. È una grande opportunità per loro e per la squadra. Più siamo pronti prima delle finali, meglio è. Ora possiamo dare ai giocatori un po' di riposo ma devono essere competitivi durante l'allenamento. Quando sei mentalmente pronto, sei competitivo, che si tratti di una finale di Coppa di Francia, di una finale di Champions League o di una partita di padel con gli amici".
Sul ruolo da leader di Hakimi al PSG: "Ciò che conta è la mentalità di un giocatore e la sua capacità di accettare le cose diverse. Avendo una mentalità aperta per accettare le cose e ottenere buone prestazioni, Hakimi mi sembra più maturo in questa stagione rispetto all'anno scorso. È un leader ed è molto sicuro di sé fuori dal campo. È un piacere averlo, è sempre al top".
Cosa sia cambiato al PSG: "Ho ricevuto affetto fin dal primo giorno. Sono stato capito dai giocatori, dalla società e dai tifosi. All'inizio ci sono critiche, è normale, ci sono abituato. Abbiamo avuto la mentalità giusta per mantenere la nostra filosofia e la nostra credibilità. È ora di prepararci per le prossime finali per fare la storia".
Una chiosa sulla finale di Champions: "Questa sarà la prima finale di Champions League che il PSG vivrà con i tifosi. Senza di loro, non sarebbe una vera finale. Se c'è una squadra che meriterebbe di vincere, dopo aver aspettato così a lungo, quella è il PSG. So che il club è stato fondato l'anno in cui sono nato: speriamo che questo legame si dimostri vero e che possiamo conquistare la Champions League. Cercheremo di farlo per la prima volta, ma il problema è che ci sarà sicuramente una squadra che non ce lo consentirà, l'Inter, che è abituata a giocare finali e ne ha disputata una due anni fa. Spero però che vinceremo. Cercheremo di concludere con la ciliegina sulla torta. La squadra e i tifosi se lo meritano, meritiamo questa possibilità di giocare questa finale, proprio come l'avremmo meritato l'anno scorso".
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