Il Toro vuole prendersi il Paradiso. La Gazzetta ne esalta le doti: "Gambe forti per destini forti"
Una volta Gianni Brera definì Boninsegna 'un nano gigante'. Chissà cosa direbbe oggi di Lautaro Martinez, 174 centimetri, esattamente come quelli di Bonimba, uno dei dieci migliori marcatori di sempre dell'Inter in un singolo campionato con 24 reti nel 1970-71, anno dell'undicesimo scudetto. Il Toro nerazzurro nella Top 10 deve ancora entrarci, come sottolinea l'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, ma vuole prendersi tutto e subito e già punta al primo posto di Angelillo.
"Gambe forti per destini forti". La rosea si serve di una metafora spallettiana per analizzare la caratteristiche del bomber nerazzurro: "Ha esplosività, reattività, tempismo, solidità, tecnica individuale. È partito a razzo come mai aveva fatto e una spiegazione c'è, tecnica e psicologica. Lautaro ora è il primo riferimento, non gioca per il compagno ma sono i compagni a giocare (anche) per lui".
Nove gol in sette partite sono un segnale importante lanciato alla Serie A, alle inseguitrici ma anche all'Inter: seguitemi e si va in Paradiso. Il Paradiso di un attaccante è stato stabilito da Higuain e Immobile con un record da ben 36 reti in un'unica stagione. Lautaro sta addirittura viaggiando a medie superiori ma come è logico difficilmente potrà continuare su questa scia. E poi ha un guaio da risolvere legato ai periodi di astinenza che puntualmente capitano e che si è proposto di risolvere a livello mentale, seguendo anche mister Simone Inzaghi che ha portato Immobile alla fatidica cifra record dei 36 gol e che è pronto a rifarlo col suo Toro.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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