Polveri bagnate per la LuLa, all'intervallo è 0-0 con il Verona: spazi chiusi per i nerazzurri
Termina zero a zero il primo tempo tra Inter ed Hellas Verona: lungo predominio dell'Inter, che ha però faticato a trovare la sintesi negli ultimi metri. Il Verona ha difeso con ordine, sfiorando anche il vantaggio poco prima della mezz'ora con gli ex Bessa e Dimarco.
Le scelte. Conte punta sull'once de gala, in tutti i suoi effettivi: niente Sensi, niente Sanchez, fiducia ad Eriksen e a Lautaro in tandem con l'intoccabile - lui sì - Romelu Lukaku, che per il suo tecnico non conosce fatica, o se lo fa non ci bada. Davanti ad Handanovic c'è il solito trio, sugli esterni Hakimi e Perisic. Juric risponde con l'ex Dimarco, schierato nel terzetto al fianco di Ceccherini e Magnani. Zaccagni si accomoda in panchina per fare posto a Bessa, deputato insieme a Barak ad innescare gli strappi di Kevin Lasagna.
Lautaro spreca. La partenza nerazzurra è decisa, d'impeto: pronti via e Lautaro ha un'occasione d'oro a tu per tu con Silvestri, ma si complica la vita con un pallonetto che trasuda sufficienza, un ricamo evitabile che infatti sorvola di un metro il montante. Dopo la battuta l'argentino frana addosso al portiere gialloblù, Abisso ravvisa un fallo e comanda una punizione per il Verona. L'Inter vuole sbloccarla subito, senza indugiare, decolla a destra con Hakimi che con il piattone, di mancino, manda alto dopo una progressione delle sue.
Brivido Bessa. I meccanismi più oliati si concentrano a destra: l'Inter fraseggia, governa il pallone e poi affonda quando scorge un pertugio. È ciò che accade quando Hakimi, dopo un'azione avvolgente, incrocia il destro dal limite e trova la risposta sicura di Silvestri, bravo ad opporsi in tuffo a mano aperta. Il Verona è però sornione, e dopo aver lasciato decantare ha una chance enorme: Handanovic è bravo a ribattere con i piedi una conclusione ravvicinata di Bessa, incuneatosi a fari spenti in area, e sulla respinta l'ex Dimarco chiude troppo il mancino a porta sguarnita.
L'Hellas si chiude. L'Inter torna a spingere, la LuLa confeziona un piazzato dai ventitré metri che è un regalo non scartato da Eriksen, il cui destro a giro si perde sugli spalti del Meazza deserto. L'Hellas è un cliente scomodo, accetta il predominio nerazzurro difendendosi con ripristinata solidità e il ghigno del suo tecnico, che a bordocampo macina chilometri e pare giocare pure lui. Si va all'intervallo sullo zero a zero: il verdetto, dunque, è rimesso alla ripresa.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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