LIVE - Ranocchia: "Ottavi traguardo importante. Sono pronto per giocare"

LIVE - Ranocchia: "Ottavi traguardo importante. Sono pronto per giocare"TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
venerdì 26 novembre 2021, 14:18Primo piano
di Alessio Del Lungo

12.50 - L'Inter sfiderà domani sera il Venezia in una partita chiave per la classifica del campionato. I nerazzurri sono reduci dalle vittorie contro Napoli e Shakhtar Donetsk e vorranno dar seguito al loro momento positivo. Alla vigilia del match contro i veneti, Andrea Ranocchia, difensore dell'Inter, interverrà in conferenza stampa ad Appiano Gentile: vi proponiamo di seguito, con una diretta scritta, tutte le sue dichiarazioni.

14.01 - Inizia la conferenza stampa.

Che emozione è stata raggiungere gli ottavi da protagonista?
"E' un traguardo importante. Tutti noi e la società ci tenevamo tanto a raggiungerlo, è stato un passo importante perché non siamo partiti bene nel girone, ma alla lunga abbiamo aggiustato le cose. Ci dà tranquillità per la Champions, ma domani abbiamo una partita molto difficile in un campo molto difficile da affrontare".

Perché Inzaghi si sta dimostrando un allenatore da Inter?
"Non mi piace fare paragoni con il passato perché le situazioni cambiano in continuazione. Il mister al momento ha fatto vedere di saper gestire un grande gruppo di grandi calciatori. Le cose stanno andando bene, mi auguro che continuino ad andare così, anzi che possano migliorare per raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati".

Che cosa la rende più orgoglioso di queste due partite?
"Sinceramente mi sono divertito tantissimo in queste due partite perché poi giocare queste partite così importanti è una soddisfazione, ma anche un  grandissimo divertimento. Non per dire cose strane, ma giocare con questi ragazzi qua, con questo gruppo qua, con questi calciatori qua ti dà tante soddisfazioni e mi rende felice nel percorso della mia carriera. Sono veramente contento per questo e per essere riusciti a vincere queste due partite, ma il passato è passato e domani dobbiamo affrontare un'altra gara da tre punti".

E' pronto per giocare la terza partita di fila o ha bisogno di riposare?
"Ancora non sappiamo la formazione perché il mister sta facendo le sue valutazioni, c'è ancora un po' di tempo e dovrà vedere chi ha recuperato più e chi meno. Io sono pronto, lo sono sempre, non è un problema giocare due, tre, quattro, dieci o venti partite. L'importante è che la squadra continui a fare quello che sta facendo e che tutti si diano una mano come abbiamo fatto da tanto tempo a questa parte. Per il resto se il mister mi metterà in campo sarò pronto, altrimenti lo sarò a fare quello che serve".

Era all'Inter anche in momenti non positivi. C'è stato un momento di svolta preciso?
"Un momento ben preciso no. Diciamo che è cambiato il mio modo di affrontare la giornata, l'allenamento, il pre-partita, la partita, il post... Con l'età si matura, si migliora e si cresce. Credo che sia stato un percorso che ho iniziato da diversi anni a questa parte, al momento sto molto bene. Sicuramente gli allenatori che sono passati mi hanno dato una grande mano a partire da Spalletti, Conte e adesso Inzaghi. Poi tutti i compagni, che sono fondamentali, e con i quali negli ultimi anni abbiamo creato un gruppo veramente solido, forte, coeso che aiuta tutti quelli che scendono in campo. Io sono uno dei tanti come gli altri ragazzi che scendono in campo ogni domenica. E' un po' un insieme di cose, non c'è un momento specifico".

Chi è stata una persona che le ha fatto capire cos'è l'Inter da giovane come sta facendo lei adesso con i nuovi arrivati?
"Adesso si è creata questa aurea di uomo spogliatoio per me, Handanovic, D'Ambrosio... Sinceramente è un po' tutto esagerato. Ognuno fa la miglior cosa che può fare in determinati momenti, non è che si fanno cose straordinarie all'interno dello spogliatoio o chissà che cosa. C'è un po' questa aurea strana, ma va bene non è quello il problema. Quando sono arrivato all'Inter era la squadra del Triplete, erano tutti grandi campioni e quello che ha contraddistinto un po' tutti è stato l'aprirsi ai nuovi membri perché sono arrivato io, Pazzini, Nagatomo e altri. Ci hanno accolto bene, indirizzandoci subito verso quella che era la loro mentalità e il loro modo di approcciare la giornata. Non posso dire un nome preciso, ma un po' tutti i ragazzi che erano qua e che hanno vinto tutto".

Ha qualche rammarico di questi anni per non essere stato impiegato con continuità?
"Questo è più un problema degli altri che un problema mio sinceramente. In tanti me lo dicono, ma la professionalità e il modo di approcciare uno sport di squadra credo che sia questo ovvero farsi trovare pronto quando vieni chiamato in causa. Poi se non vieni chiamato ci saranno stati dei motivi, delle cose per far sì che non era mai stato il mio momento. L'importante è farsi trovare pronto quando c'è bisogno. Io credo e spero di continuare a farlo il più a lungo possibile".

Come avete fatto a mantenervi ad alti livelli nonostante le cessioni?
"In primis il gruppo che comunque si è formato negli anni, nelle difficoltà e piano piano è diventato sempre più forte. Abbiamo perso delle pedine importanti perché è normale, quando perdi giocatori di quel livello, tutti erano preoccupati, ma la società ha lavorato nel miglior modo per rimpiazzarli e il gruppo ha fatto il resto, il mister uguale. E' più un fatto di mentalità che di nomi, quindi credo che siamo sulla strada giusta per non far rimpiangere il passato, ma il percorso è ancora lunghissimo".

C'è stata qualche scintilla che vi ha uniti in modo così stretto?
"In queste cose qui non c'è una bacchetta magica, un nome o una decisione di una o due persone che riescono a fare quello che siamo oggi. E' un percorso... Negli anni succedono delle cose che sono positive e negative, e in quelle negative sicuramente la maggior parte dei ragazzi hanno reagito nel modo giusto ed hanno fatto sì che succedessero molte più cose positive che negative per poi arrivare a quello che è il gruppo che ha vinto lo scorso campionato e quello che siamo oggi. Abbiamo tanti obiettivi ancora da raggiungere e non c'è una persona o una decisione o un avvenimento che fa sì che si arrivi a questo. E' un percorso lungo e deve essere fatto da uomini importanti e straordinari come quelli che hanno fatto parte e fanno parte di questo spogliatoio qua".

Quale potrebbe essere la vera avversaria per lo scudetto?
"E' una domanda difficile a cui rispondere perché incidono troppe cose. Non ne ho idea. Sono tante squadre molto equilibrate davanti, noi compresi, ma ci sono le coppe, ci sono gli infortuni e tante cose che incidono. Faccio fatica a rispondere. Al momento noi siamo un pochino dietro, ma ci siamo ed è questo l'importante. Poi contro chi sarà per arrivare fino alla fine lo vedremo".

Come vede Brozovic in questo periodo dove si parla molto del suo rinnovo? Vi siete detti qualcosa?
"No, sinceramente non ne ho proprio idea. L'importante è che lo vedo come lo sto vedendo da quattro, cinque o sei anni a questa parte, anzi ogni partita migliora sempre di più. L'importante è che lo vedo in quel modo lì, poi le altre vicende sinceramente non ne ho proprio idea, sono vicende societarie e di Brozo, vedranno loro nel prossimo futuro come fare".

Avete la sensazione che facendo il vostro vincerete il campionato?
"Sono sensazioni esterne queste, dei tifosi e dell'ambiente, ma a livello nostro personale, interno di spogliatoio durante gli allenamenti, la sensazione che abbiamo dall'inizio è che, se lavoriamo in un determinato modo, se affrontiamo gli allenamenti e le partite in un determinato modo, possiamo arrivare lontano. Tutte le altre sensazioni che all'inizio magari tanti non pensavano potessimo vincere il campionato sono cose prettamente esterne a quello che poi succede effettivamente dentro allo spogliatoio, dentro gli allenamenti e dentro le partite".