La parabola di Radu: dall'errore di Bologna alla panchina alla Cremonese
Quello di Ionut Radu è stato sicuramente un 2022 da dimenticare. Il portiere classe 1997, infatti, nella scorsa stagione, a fine aprile, è stato il protagonista in negativo della sconfitta di Bologna, costata cara all'Inter in ottica scudetto. Chiamato in causa solo in quell'occasione durante tutto l'arco del campionato, l'estremo difensore rumeno ha combinato un pasticcio clamoroso finendo per entrare nel vortice delle critiche che lo ha costretto poi alla cessione in estate. Ma nemmeno alla Cremonese il giocatore è riuscito ad esplodere ed a convincere l'ambiente.
Con il rientro e l'esplosione di Marco Carnesecchi, classe 2000 in prestito dall'Atalanta, voluto con insistenza dalla Lazio prima dell'infortunio e dell'acquisto di Ivan Provedel dallo Spezia, Radu ha perso il posto da titolare nell'undici di mister Alvini. Nove presenze nelle quindici partite a disposizione (con un infortunio di mezzo). E questo score è destinato a non aggiornarsi alla ripresa della Serie A. L'Inter perciò è alla ricerca di una nuova sistemazione per il proprio tesserato, ma nel massimo campionato tutti gli slot sono occupati ed è probabile che il nerazzurro finisca all'estero, con la Ligue 1 in pole position.
Per concludere, quella di Radu all'Inter è una storia tutt'altro che positiva e che sottolinea quanto sia importante per un calciatore non commettere errori decisivi nelle partite in cui si viene chiamati in causa dopo tante panchine. Ed è chiaro, per questa poca prontezza, come il futuro del nativo di Bucarest sia lontano dal capoluogo lombardo - e, con tutta probabilità, anche dall'Italia. Tra qualche giorno la dirigenza di viale della Liberazione si incontrerà attorno ad un tavolo con il suo entourage ed esaminerà con attenzione tutte le richieste che sono state recapitate in sede dalle squadre interessate.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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