Insigne piace a Marotta. Ma gli over 30 arrivano solo per pochi euro

Giuseppe Marotta è sempre attivo sul fronte degli svincolati. Sin dall'inizio della sua esperienza juventina ha avuto particolare attenzione per i calciatori che sarebbero andati in scadenza a brevissimo giro di posta. Paul Pogba e Andrea Pirlo, prelevati da United e Milan all'alba dei nove Scudetti bianconeri ne sono la riprova. Perché se è vero che i profili giusti vengono iperpagati - sia di stipendio che di commissione - solitamente risultano comunque meno onerosi di acquistare un giocatore dal club di appartenenza.

È sicuramente il caso di Lorenzo Insigne. Perché in estate c'erano stati dei contatti fra Inter e Napoli per il cartellino del capitano azzurro. La richiesta di De Laurentiis, troppo alta, ha spiazza Marotta. Che ha comunque fatto spallucce, ben sapendo che fra le parti non stia correndo buon sangue, con la richiesta che è molto lontana dalla proposta. Se è vero che nei giorni scorsi il presidente ha alzato la sua offerta, arrivano a un quinquennale da 4,6 milioni (virtualmente quindi 23 milioni), dall'altro c'è una richiesta di bonus alla firma oramai divenuta prassi: 7 milioni poi da dividersi fra l'agente e il calciatore.

L'Inter comunque guarda interessata l'evolversi della situazione, anche in virtù di quelli che possono essere gli scenari futuri, con l'addio di Alexis Sanchez (già a gennaio?) ma anche perché, dopo le ottime prestazioni di Dzeko in quest'avvio, i calciatori over 30 verranno comunque presi in considerazione, ma solo se l'esborso economico sarà limitato, altrimenti sarà come non avere la possibilità di un ritorno o di una plusvalenza. Una politica che portò anche all'addio dalla Juventus, con la contrarietà dell'ex amministratore delegato nello spendere 100 milioni per Cristiano Ronaldo.