Imprecisioni e imprecazioni, l'Inter sbatte sul muro del Benfica: è 0-0 al 45'

dall'inviato a San Siro

Nelle sfide di Champions le piccole sbavature si pagano sempre. E L'Inter ha avuto anche qualche opportunità per sbloccare il match, ma il muro difensivo eretto da Schimdt ha funzionato rispetto al doppio confronto dello scorso anno. La banda di Simone Inzaghi ha pagato anche i tanti errori in fase d'impostazione, troppi per pensare di fare male a una squadra organizzata e pericolosa sulle ripartenze. Per strappare la prima vittoria europea serverà voltare pagina. E alzare l'asticella. 

Tanti errori, poche occasioni

L’Inter nella prima parte del primo tempo è stata costretta ad affrontare la solidità tattica del Benfica, ma anche un pochino sé stessa: gli spazi intasati hanno tolto ossigeno e sicurezza, a partire dal palleggio dei tre difensori. I nerazzurri hanno avuto subito un’occasione con Mkhitaryan, ma l’armeno non è riuscito ad arrivare coi giri giusti sul suggerimento di Dumfries. I portoghesi invece hanno atteso nella propria metà campo cercando di sfruttare gli errori delle difesa di casa: al 13’ Aursnes si è trovato davanti a Sommer (dopo una lettura sbagliata su una rimessa laterale), ma il tiro del norvegese è stato deviato in corner.

Nessun gol a San Siro, 0-0 al 45'

E il ritmo ha ricalcato quello palesato nel primo tempo dell'Arechi, con una squadra poco brillante soprattutto nelle poche occasioni a disposizione: Calhanoglu ci ha provato dalla distanza, ma il suo è stato più un passaggio chiamato a Trubin che una vera e propria conclusione. Subito dopo Dumfries, su suggerimento di Bastoni, non è riuscito a chiudere la diagonale sul secondo palo. La sveglia è stata suonata al 43' da Barella, il tiro del centrocampista sardo dal limite è stato disinnescato da Trubin: iniziativa lodevole, ma abbastanza isolata.